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d'amore viventi, lettere d'amore scritte su corpi di carne e sangue.
Chi siamo, Gesù mio? Tu ci ami, tu ci salvi, tu ci riempi di gioia e allegria, anche quando stentiamo a riconoscerlo e ci facciamo vincere dall'odio del mondo. Ma è sempre per poco, perché la tua felicità di amarci prevale su ogni ristrettezza, su ogni avarizia, su ogni peccato noi condividiamo con il mondo umano immerso nell'odio e nella morte. Chi siamo, Gesù? Siamo tuoi inviati, lettere d'amore mandate alle creature che tu ami e vuoi portare dentro il profondo Amore dei cuori di Dio. Come Paolo di Tarso, che hai tolto alla persecuzione e dato all'amore, alla proclamazione della tua bellissima notizia a tutti.
"[Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».".
Un solo punto, Gesù, va sottolineato con forza. Non metti limiti alla proclamazione della Parola che è la tua vita: «Πορευθέντες εἰς τὸν κόσμον ἅπαντα - Essendo andati in il mondo tutto - Andate in tutto il mondo». Il compito non è viaggiare, il compito è vivere raccontando in ogni nostro gesto che tu sei venuto e ci hai donato l'amore e la libertà di amare. Il compito è fare in modo che questa notizia di felicità e allegria giunga a chiunque vive nel mondo, nel kòsmon, e lo liberi dalla morte e dalla paura. Per farlo dobbiamo vivere, però, e regalandoti, cioè donando la vita e donandola in abbondanza, senza aver più paura. Perché siamo con te, l'amore che vince amando.
ciao r

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