La verità è
amore, dono della vita, dono del dono ricevuto. Ma amare è vivere, è la verità che Dio comanda: amare.
Davvero, Gesù, tu lodi questa donna e, insieme, ci inciti a vederti come lei. Anche tu getti nel Tesoro di Dio tutto quello che hai e sei, l'intero dono di vivere e amare che sei e lo doni completamente, fino alla fine, senza che nessuno sappia bene cosa stai facendo e quanto ti costa. Solo Dio lo sa e ci fa vedere l'importanza e la potenza del tuo dono d'amore con la tua risurrezione, ma lo mostra solo a chi può vederti risorto, solo a chi ti riconosce quando chiami per nome. Come quella donna vedova, cioè sola, povera, disprezzata, ignorata da tutti, che ha saputo di essere stata amata da Dio solo davanti al Suo Volto, là dove, forse, ha avuto qualcosa da dire. Davanti all'obolo di questa donna capisco l'importanza di ciò che ci hai lasciato: il regno dei cieli, la signoria di Dio da cercare solo in ciò che è piccolo e, proprio così coinvolge l'intera esistenza nelle mani di Dio, Potenza Amante Innamorata. Solo così, mi pare, possiamo risorgere.
"Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Ma direte: "Anche uno scriba, che ha potuto dedicare la sua vita allo studio della parola di Dio, dà tutta la sua vita a Dio". No. Uno scriba è qualcuno che ha potuto usare il suo tempo a studiare, anziché a lavorare perché lui potesse studiare. Se tu studi va bene, ma questo significa che tuo padre, tua madre, tuoi fratelli e sorelle lavorano anche per te, perché tu debba e possa studiare ed essere più forte e potente di loro. Questo è un privilegio che devi pagare, e subito, per esempio con l'eredità, dove avrai di meno, e con il tuo lavoro che darai sempre innanzitutto alla tua famiglia, e gratuitamente. Così uno scriba e una vedova non sono uguali, né davanti al mondo, né davanti a Dio. La vedova è sempre privilegiata, anche se Dio non interviene nel mondo a cambiare la sua sorte, almeno secondo ciò che per noi significa "cambiamento", ed è privilegiata perché quando ama lo fa con tutta se stessa. Lo scriba no. Lo scriba è sempre troppo ricco, di culture e di altre vite (leggere e studiare significa vivere altre vite, nutrirsi di esse) prima che di beni e mezzi finanziari, per potersi donare totalmente con la semplicità di una vedova, o di un bambino. La vedova e il bambino sanno già dalla loro vita che quando amano devono farlo con tutto ciò che sono. Lo scriba deve impararlo farlo, a essere dono d'amore, ma deve impararlo solo dopo che ha imparato a conoscere e dominare ciò che non è suo. Come si può fare? ma si può fare?
Ecco, Gesù, vieni in nostro aiuto, spogliaci e donaci a qualche tuo deserto, perché possiamo avere ed essere vita. Perché solo tu, Gesù nazareno, sei via, verità e vita.
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