Casa di Dio
Immensa Signoria dell'Amore, noi confondiamo il Tuo abitare l'amore con gli edifici con cui i poteri umani si ornano dell'imitazione della bellezza che c'è attorno a noi, in un'alba, un tramonto, una notte di luna piena ricca di stelle, un fiore che sboccia e appassisce dopo essere fiorito. Siamo immersi in continue manifestazioni di bellezza che cerchiamo, con orgoglio superbo, di imitare e fare meglio. Specie in edifici pensati e costruiti da noi. Edifici a cui, spesso, diamo il tuo Nome, ma che sono sempre abitati dalla nostra superbia, anche quando hanno il tuo nome, Gesù, o quello di qualche tuo amico o amica a cui diamo l'attributo di "santità", dimenticando che tu chiedi a ciascuno e ciascuna di noi di essere perfetta «come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). Perché Dio non abita case di legno e pietra, ma vite di carne, sangue, passioni, accoglienza e pazienza.
Lc 19,45-48"Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo.".
Che cos'è una "casa di preghiera", Gesù? Che cosa è l'esperienza di "pregare", di entrare, d'improvviso e senza alcun merito, nella relazione con questo Dio che ti ama e che, d'improvviso, sempre a sorpresa, viene a vivere da te e tu manco hai spazzato in terra o spolverato in giro quando l'Eterna Signoria d'Amore si accomoda a casa tua, si toglie le scarpe e ti chiede un the, un caffè, un bicchiere d'acqua e, sopratutto, tutto il tuo amore. Credo, Gesù, che preghiera sia accettare questa realtà e iniziare a raccomandare a questo Genitore Sorridente le persone che ti stanno care e, subito, capire che quelle le ama già, le conosce meglio di te, e allora racconti delle altre, che ti sono meno care e non ami, per niente o solo molto poco, e mentre parli scopri che questo tuo Dio dorme sul divano scomodo di casa tua e non sai davvero che cosa fare. Non sai se puoi toccarLo per metterLo comodo, ma dorme così bene che sembra una bambina, forse è una bambina. Ti confondi, ti lasci a quella presenza, piangi felice. E così, finalmente, preghi bene e senza saperlo.
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