Vita è amore,

dono d'amore, fonte d'amore, frutto d'amore. Vita è D**.
Ti fanno un'obiezione di dottrina, di quelle nate dalla morte dell'odio, non dalla vita che s'appassiona ai suoi problemi e cerca di affrontarli con serietà. Tu dai scandalo, Gesù, con la tua semplicità piena d'amore. Sei un maestro profeta, non un maestro scriba. Non hai una scuola a cui appellarti, sei solo ed esci da Nàzaret, da cui nulla di buono può venire. Per te e per la paura che provochi nei sadducei e nei sacerdoti del Tempio una obiezione dottrinaria può bastare. Non basta a te, come non basta a D**, perché tu sei solo amore, amore donato che si fa vita. E rispondi con durezza, pure qui in Luca così pieno d'amore e perdono. Ascoltiamo la tua vita.
"Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.".
La domanda è piena di razzismi, impliciti ed espliciti, sull'uomo, la donna, il matrimonio, i ruoli reciproci. C'è fastidio per la legge del levirato, che suscita obiezioni. Ma la paura più grande sei tu che porti amore. L'obiezione che ti fanno serve a toglierti di mezzo, ma fallisce. Infatti tu all'odio rispondi con l'amore e con l'invito a considerare chi è - e non "davvero", ma "inevitabilmente" - D** in ogni passaggio della Bibbia.
Perché la Bibbia non è un'enciclopedia che descrive e insegna, o il deposito di antiche narrazioni che stupiscono e affascinano, ma una voce innamorata che parla e ama.
«Dio non è dei morti ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Davanti a D** siamo "solo" amore, com'è "solo" amore D** nella Sua realtà vivente. Quindi non siamo più le regole che nel mondo servono a governare i nostri amori feriti dal peccato della morte - cioè dall'odio, dal disprezzo, dal razzismo, dall'astuzia - perché viviamo in e di quell'Amore che vive ed è vita. Questo significa che non sappiamo che cosa saremo, ma sappiamo che ameremo, perché Amore è Pienezza di D**. 
Siamo sicuri della risurrezione della carne, non solo perché tu sei risorto dalla croce e vivi tra noi, ma perché tu ci ricordi che Dio è il Dio dei viventi e non dei morti. 
Chi ama, ama Dio e vive dell'amore che questo D** innamorato dona senza interruzione, amando.
ciao r 

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