Desiderio

di D** è essere amato nelle sue creature, nel suo lavoro che è le nostre vite nella grandezza del mondo.
La tua frase è semplice, Gesù, e non si presta a troppe interpretazioni: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». Traduciamo le parole del vangelo nei nostri linguaggi. 
Le prostitute sono le puttane, di cui è facile parlare, molto meno esserlo o capire chi sono. Sex workers o lavoratrici del sesso, si dice oggi: donne che usano (lavorano con) il loro sesso per soddisfare il piacere sessuale dei loro clienti. Forse così è più chiaro. I pubblicani sono i ladri traditori. Ladri perché derubano con le tasse il lavoro della povera gente, non dei ricchi (i ricchi non pagano tasse o ne pagano poche), lo fanno senza pietà e per di più agli ordini del nostro nemico che, con il suo potere militare, ci occupa, ci opprime e ci rapina con le tasse, tramite, appunto, i pubblicani. Quando tu parli di prostitute e pubblicani, Gesù, chi ti ascolta pensa a una cosa del genere. Cioè, subito ti dà torto. Cattiva comunicazione, Signore, ti direbbero oggi. Ma è davvero così? Ascoltiamoti con il cuore puro di una bambina di famiglia contadina, che lavora nella sua casa e nella trasformazione dei prodotti agricoli almeno dai tre anni, non si annoia, non si illude, né ha troppi grilli per il capo. Cuore puro, appunto.
"Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».".
Perché? 
Gesù, a me questa tua frase piace molto, ma non è che penso a puttane e ladri traditori come a "persone per bene". Cerco di non farmi illusioni e so che le "buone maniere" (c'è chi ci ha scritto un libro, Signore) sono piuttosto ipocrite, ma aiutano, e parecchio, a vivere decentemente. Per cui chi non le usa vive peggio di chi le usa. Oggi diciamo che tu parli esplicitamente di "persone problematiche" (altra espressione ipocrita e pirotecnica delle scienze mediche sociali di oggi, tempo di "buone maniere") e non di "persone per bene". Le "persone per bene" sono quelle cui ti rivolgi e a cui cerchi di insegnare, di far capire il rispetto e l'attenzione ai desideri di D**. La parabola è di una semplicità disarmante. Un uomo che è padre, i suoi due figli, la vigna. Il padre chiede (chiede, non ordina) ai figli di andare in vigna. Se lo chiede c'è bisogno. Il lavoro in vigna va fatto al momento giusto. È così poco autoritario, questo padre, che uno dei figli risponde con un terribile (per me), ma sincero «Non ne ho voglia», mentre l'altro si attiene alla civiltà delle "buone maniere" e dice un falso «Sì, signore». Il figlio sincero va a lavorare il figlio ipocrita no. Facile dire chi ha risposto bene al desiderio del padre che la vigna fosse lavorata proprio quel giorno. Poi tu spieghi con Giovanni Battista, che "prostitute e pubblicani" ascoltano per riflettere su ciò che fanno e credere a ciò che ha detto, mentre noi "persone per bene" lo abbiamo ascoltato come un discorso intellettuale su Dio e il mondo, interessante, certo con molti spunti difficili, ma nel complesso positivo. 
Allora, perché «pubblicani e prostitute ci passano avanti nel regno di Dio»? Perché sanno che la tua parola, che tu, Gesù, li riguarda, interessa e coinvolge la loro vita fino alle radici. Perché non hanno difese, o ne hanno di troppo deboli davanti alla forza del tuo amarci e si lasciano coinvolgere da te, ti credono e ti accolgono. Si pentono del male che fanno, cioè se ne rendono conto. Sono puri di cuore.
Ecco, Signore Gesù, Amico grande, aiutaci a essere puri di cuore perché solo così «vedremo Dio».
ciao r

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