Il senso
di Dio è l'amore che ama con attenzione e fedeltà, fecondo e libero. Presente vivo fino alla fine.Gesù, ogni volta mi stupisce come gli evangelisti, Luca in questo caso, ci tengano a riportare con cura la tua attenzione ai particolari delle tue relazioni con i tuoi discepoli e all'impatto che queste relazioni hanno nella e con la costruzione del regno. Perché tu sei la costruzione del regno e la liberazione dal peccato, ma quella costruzione e questa liberazione non sono gratuite, hanno un prezzo, un prezzo che noi non siamo in grado di pagare a noi stessi, ma dove tu ci aiuti con tutta la tua vita, raccogliendo in te tutto il peccato del mondo e bruciandolo nella tua morte di uomo e di Dio. Portando a noi D** Padre Madre come chi ci vuole abitare per essere tutto in tutti e farci felici essendo felice anche l'intera Immensità di esistere nell'amare di D**.
"In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.".
La struttura del brano è assolutamente semplice. State andando a Gerusalemme, dove proverai a prenderti il regno di Israele e sai già che fallirai, dal punto di vita umano. E invece avrai successo, e un successo immenso ed eterno, dal punto di vista di D** e del suo regno. Nel frattempo mostri la bellezza di D** nella Trasfigurazione e curi un bambino epilettico cui nessuno dava cura. Tutti sono ammirati di te e di Dio che ti ha mandato, ma non capiscono che cosa ci stai a fare qui, e provano a capirti. Ma tu sei oltre le loro e nostre comprensioni. La tua presenza non ha a che fare con la dinastia sacerdotale di Anna e Caifa, né con la presenza ingombrante e paranoica di Tiberio Giulio Cesare, imperatore a Roma (e a Capri), né con l'Onu, l'Unione Europea, lo Stato di Israele, i mondi arabi e via passeggiando per il mondo. La tua presenza va oltre. Tu sei oltre, anche oltre i tuoi tre discepoli e amici che ti hanno visto nella Bellezza di D** della Trasfigurazione e sono ancora sconvolti nel loro cuore. Tu sei oltre anche quel bambino curato dal suo male, a cui il babbo dirà sempre del Maestro di Galilea che l'ha guarito e poi hanno ucciso. La tua presenza abbraccia l'intera Immensità di esistere in tutte le sue forme e le raccoglie nel tuo cuore di D**, incarnato in un cuore umano che si spezza perché la flagellazione romana e la croce sono pene intollerabili, specie se unite all'indifferenza e all'odio. Ma dove il nostro peccato, il mio peccato, amore mio Gesù, si risolve e dissolve in te che soffri e muori perché ti sei «consegnato nelle mani degli uomini» che ti uccidono perché non sappiamo cosa stiamo facendo, ma dove tu ci liberi perché ci offri l'abisso infinito dell'Amore D** dove vivere è dono di bellezza che non finisce mai: è amare.
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