La famiglia di D**

è costruita solo dall'amore, da ogni amarsi.
Che cosa conta, Signore Gesù? Il legame parentale e naturale o i legami d'amore che si stabiliscono e si costruiscono solo nella docilità alla volontà di quel D** che chiami Padre?
So già la risposta, Gesù, perché è scritta forte e chiara nel vangelo che andiamo ad ascoltare. Ma questa tua risposta chiede una obbedienza particolare, mi sembra, una docilità diversa da quello dello schiavo, la docilità attiva dell'amante. Ascoltiamo la tua voce con cuore aperto.
"Mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».".
Amare e amarsi, è il comandamento di D**. Ma non si può amare, nessuna persona umana può amare, se non ci si ama, se non siamo in grado di cercare D** negli abissi e nelle ferite dei nostri cuori. L'amore nasce solo dal coraggio di percorrere e conoscere le scure foreste e le caverne fredde, gli spaventi e i mostri cioè, che sono dentro i nostri cuori e di poterlo fare a cuore leggero e con serenità, senza giudicare, perché e solo perché tu sei con noi e ci guidi. Le nostre famiglie naturali sono anche questi "leoni e vipere" che solo la docilità al tuo amore ci consente di vincere e di vivere nella libertà di amare, senza alcun giudizio (salmo 91,11-18) e proprio perché il tuo amore ci sostiene: «Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Amando in quell'amare dentro cui ogni amore è possibile e ciascun amare è santo.
ciao r

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