La fragile

delicatezza del bene e la dura inconsistenza del male.
Perché conosciamo il gesto di Giuda? Perché questo gesto di tradimento dell'amore innocente è ancora ricordato? Perché Dio Padre Madre, a cui nulla è impossibile, è passato attraverso questo gesto di morte, di rifiuto della vita, per edificare la sua gloria tra di noi e procurarci la salvezza, offrendoci, nel corpo di Suo Figlio, la realtà di essere redenti dalle inconsistenti e cieche scelte di morte con cui proviamo a dare realtà al vuoto del male. Quindi ricordiamo non il tradimento, ma l'amore che Dio rende vivo e presente in noi e tra noi, solo in e con Gesù di Nàzaret, nella sua Passione, Morte, Risurrezione. Ascoltiamo con tutta l'attenzione del cuore.
"[Mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».".
Infatti il punto non è il tradimento, né sapere chi è il traditore e perché l'ha fatto. Il punto è accettare la realtà dell'amore, capire che ciò che esiste e vive è l'amore in ogni vita che l'amore ci dona. L'unica differenza tra Giuda e Simon Pietro è che quest'ultimo è assolutamente sicuro che se chiede perdono ne avrà molto più del suo bisogno. Simon Pietro sa l'Amore di Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, sa che lui ha veduto la Sua Gloria vivendo con Gesù di Nàzaret e sa che si è pure vantato, a torto, di poter essere come lui. Simon Pietro sarà come Gesù, certamente, ma solo dopo aver scelto di passare per la fatica dell'obbedienza quotidiana e per la felicità della ricorrente vergogna di dover chiedere perdono, sapendo di averlo già ottenuto, ma sapendo anche che questo perdono così ricco non vale se non c'è pentimento e cambiamento di vita. Infatti dobbiamo frequentare le felicità (e le fatiche!) di amare e gioire di ogni amore che vediamo crescere tra noi per riuscire ad essere, infine, come Dio. Solo amanti.
ciao r

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