Gesù, chi sei?

Davvero scriverò chi sei per me, Gesù? Iniziando dall'inizio e senza farla lunga? Questo mi chiedi?
«Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Da qui bisogna passare, da te che sei carne, sangue, sesso, passioni e azioni, gusto e bellezza, sete e fame, desiderio e dono, proprio come ciascuna e ciascuno di noi, ma "non sei di quaggiù, non sei di questo mondo". Tu sei da D** Immensità Amante, Polifonia Armonica e Disarmonica di tutte e ogni vita, Padre Madre Santa e Vivente; che "sei da Dio" lo fa vedere la tua obbedienza all'amore portata "fino alla fine", condotta con umiltà e innocenza fino all'amore di croce, fino alla Gloria di Dio mostrata sulla tua croce. Ma cosa significa? Cosa dobbiamo capirne di questa tua offerta d'amore per viverla nelle nostre vite e, così, viverti in noi e viverci reciprocamente in te e nel tuo amore?
Ascoltiamo la tua voce che ci parla di te e di quanto ci ami.
"Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.".
La prima volta che ti ho riconosciuto, Gesù, è stato quando sei venuto a prendere Sebastiana per portarla alla Santità di Dio Padre Madre. Certo, c'eri anche le altre volte dei miei lutti, ma lì non ti ho riconosciuto, perché ancora non credevo al tuo "Io sono", a questo tuo magnifico e stupendo riconoscerti Dio inerme, protetto solo dall'amore di quel Dio che chiami Padre e la cui potenza è solo amare. Da lì ti sto seguendo, con il fiato corto perché vai veloce e, invece, il mio cuore è ferito da una artrosi spirituale che lo fa non così efficiente come tu desideri. Ma insomma, zoppico e ti seguo. Sopratutto ti bevo e ti mangio ogni giorno e mi faccio bere e mangiare da te, in tutti i modi in cui possiamo farlo, dalle liturgie di questa tua Chiesa Cattolica presieduta dal Vescovo di Roma, alle liturgie monastiche della Comunità di Bose, per cui ti sto pregando ogni giorno (e tu, ogni giorno, mi chiedi di fidarmi di te; mi fido, Gesù, ma aiutali nella pace e nell'amore), alle nostre personali liturgie, preghiere, carezze con cui cerco di sentirti in ogni respiro che faccio. Per sapere e vivere sempre meglio, sempre di più, quanto è vero - quanto deve essere vero anche per me e per noi ciò che tu dici di te stesso e del tuo compito qui tra noi: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». Così sia anche nelle nostre vite, Gesù, finché impariamo da te ad amare come Dio ci ama, ma solo nelle forme e nei modi che incontriamo nelle esistenze attorno a noi e in noi. Amen amen, Gesù, a Gloria di Dio, l'Amante.
ciao r

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