Vicini al regno, vicini ad

amare: ciò che è la cosa più forte dell'umano, nell'umano, oltre l'umano.

In fondo, Gesù, potrei anche fermarmi al titolo, senza neppure precisare che cos'è questo "amare" che ci fa uguali a te, capaci di diventare, come te, Dio.
Per stare dove tu sei da sempre. Se amiamo.
E questo "se" non è un se condizionale, non è "solo in quanto" amiamo e solo in quel modo lì.
Invece mi sembra un se causale: "se" amiamo, se siamo capaci di quest'amare, allora esso diventa origine e forza della sequela che ci rende simili a te, che ci fa capaci di stare dove tu sei: Dio.

Perché Dio è solo amare, amore in atto e vita. Copula incessante tra il divino e la creatura e al cui centro ci sei tu: Gesù di Nazareth, il figlio di Maryam di Nazareth, il Dio incarnato. Il Maestro che ci insegna, con la sua vita, che amare non è essere, ma fare e vivere.
Questo tu ci ricordi in questo stupendo episodio così breve raccontato da Marco.

Ascoltiamo.

Mc 12,28-34

"Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo
".

«Non sei lontano dal regno di Dio».
Non sei lontano dall'amore.
E una cosa curiosa, nel senso di difficile e dura da capire e sentire nel cuore, però il fatto, Gesù, che tu fai questo bellissimo riconoscimento allo scriba solo dopo che lui ha sottolineato come tutta la religione di Israele si fondasse sopra dei comportamenti d'amore molto più che su riti e sacrifici di vite animali e vegetali. È quello che stai dicendo anche tu, è il cuore della tua predicazione.
Dio è amore e vuole che amiamo, lo amiamo e ci amiamo, e non che gli sacrifichiamo per forza l'ultimo agnello o le decime sulla menta e sull'anito.

Ma lo scriba sta solo riepilogando quello che tu hai detto prima.
L'unico comandamento è amare.
Tu citi a memoria e citi bene, partendo dal Deuteronomio (Ascolta Israele) passando all'Esodo (Il Signore nostro Dio è l'unico Signore) per concludere con il Levitico e la raccomandazione ad amare gli altri come (perché) amiamo noi stessi.

«Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 

Lo scriba è ammirato e te lo dice. Lo ribadisce con parole che ti somigliano.

Al centro della vita c'è amare, e amare Dio, perché solo amando Dio sappiamo amare anche le persone e le vite che sono attorno a me. Perché solo se vedo Dio in me, e nelle vite che mi circondano, e sono umile davanti alla Sua umiltà in tutto presente e potente, solo allora sono capace di amare proprio perché sono capace di farmi amare. E soltanto così "mi" amo. Almeno quanto mi ami tu.

«Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 

Amare vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici. Cioè più di Israele concepita come Riti e Tempio.
Cosa che vale anche per la nostra "Chiesa" che ti chiama a suo capo, sua testa, e sua origine.
A questo scriba, che ti ha capito davvero, dici con freddezza e con attenzione
«Non sei lontano dal regno di Dio». Cioè non sei lontano dall'amore.

"E per stare nell'amore?", che cosa devo fare? oltre che capirti? non basta capirti?
Gesù, Sposo e Signore, amico mio.
Siamo alla fine del Vangelo di Marco, e ci stiamo avvicinando alla tua Passione d'amore.
Nessuno aveva più il coraggio di interrogarti.
Ma molte e molti di noi l'hanno fatto, forti del tuo amore vivo in loro.

Non basta capirti, Gesù?

Non basta il capire, all'amare?

ciao r



 



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