La buona terra,
Il tuo amore vuole vivere e riposare in noi, vuole gioire e fare felicità di noi e con noi, Gesù, ma proprio il tuo amore concreto, quella tua carne e sangue, quella tua vita che ci regala, ogni giorno, l'amore Dio che vive e fa frutto.
Tu sei quest'amore, Gesù, perché sei il più amato, il diletto, sei l'amore forte e aperto a ogni dono, che sa morire come seme in ogni terreno buono che ti accoglie per dare vita e vivere, e, proprio così, si fa conoscere capace di produrre un frutto abbondante, inatteso, ricco e generoso ben oltre ogni nostra possibilità umana.
Ascoltiamo la tua stupenda spiegazione, della parabola del seminatore. Accogliamo la tua parola che ci ama.
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Credo che non dobbiamo, per forza e a tutti i costi, voler essere il terreno buono, solo il terreno buono. In noi c'è di tutto: c'è quel seme che si perde perché rubato dalle nostre malignità, quello che viene ucciso dalla povertà del terreno dove cade, o che viene soffocato dalle preoccupazioni e dalle seduzioni della vita. Ma dobbiamo essere consapevoli che in noi c'è anche il terreno buono, quello dove tu stai con felicità e dove puoi morire come sempre vuoi, così da poterci far essere vita che produce un ricchissimo e abbondante frutto di nutrimento per ogni esistenza che tu sei e che da te nasce e fiorisce.
Ecco, dobbiamo restare e vivere nella serena fiducia che tu, questo presente e immenso e pieno dono d'amore che sei, che tu superi e vinci ogni nostra difficoltà e ci rendi capaci di essere vita. Vita che vive, vince, fa frutto.
Certo, ti dobbiamo accogliere; cioè dobbiamo lasciare che tu muoia in noi perché la tua vita fiorisca in noi e così pure noi, per tuo dono, siamo capaci d'amore, frutto abbondante e generoso di vita e felicità per ogni vita attorno a noi.
Aiutaci a essere il terreno buono e accogliente il tuo amore, Gesù, quello che preferisci, dove il tuo seme può morire per dare vita, per fare la vita sempre più abbondante e bella.
Commenti
Posta un commento