Chi ti aspetta, Gesù,
Chi è Anna? Una vecchia donna,legata al Tempio di Gerusalemme, dove vive una vita di preghiera continua a Dio, sicuramente una preghiera di lode e ringraziamento. Viene chiamata "profetessa" ma di Anna, Luca non riporta le parole, solo dice che loda Dio per te, Gesù, e che parla di te a "quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme".
Ma che cosa ascoltiamo in questo episodio, se ci lasciamo ferire il cuore dal tuo sorriso di pochi giorni, Gesù, e dalle tue prime lallazioni infantili?
"[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore] C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.".
Chi aspetta la "la redenzione di Gerusalemme"? Chi ha fiducia in Dio Padre Madre, solo chi sa che questo Dio di Pienezza non abbandona mai nessuno, se ci rivolgiamo, con fiducia e semplicità, al Suo amore di viscere, alla Sua attenzione di cuore, alla Sua misericordia. Anna ti indica a queste persone fiduciose di Dio e in qualsiasi lingua testimonino questa loro fiducia. Anna mostra un bambino, indifeso, bisognoso di tutto, che descrive come "redenzione di Gerusalemme", come redenzione del luogo dove Dio si manifesta e vuol vivere per fare la salvezza dal male nostra e di tutte le genti: tu, Gesù.
Anna è il nostro cuore che si stupisce di questa narrazione del Dio che si fa carne, e carne indifesa e fragile, bisognosa di tutto: Dio è scelta di amare, e di amare proprio me.
Allora, Gesù, nulla più importa, né chi siamo, né l'età che viviamo. Importi solo tu, questa narrazione e testimonianza di Dio che sei tu, e la scelta che diventi in noi proprio come te, uguale a te, e così sia un vivere che "cresce e si fortifica, pieno di sapienza, e la grazia di Dio è su di lui".
Amen amen.
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