La Parola e la carne.
La Parola di Dio, che è Dio stesso in quanto agisce per amore e nell'amore, si incarna. Mette la sua tenda fra di noi, ci abita.
Dio si incarna attraverso e per mezzo di una ragazza di 15 anni che "ha fede", si fida e si affida al Dio che è presente nella sua preghiera e nella sua vita.
Tu, Gesù di Nàzaret, "nato da donna, nato sotto la legge" (Gal 4,4) dalla condizione di Dio ti sei fatto carne e peccato per metterci tutte e tutti nell'amore di Dio che salva ed è vita. Questa è la proposizione fondamentale della tua vita e che tu ci hai trasmesso in e con ogni istante della tua realtà di uomo che è stato ed è anche la Parola di Dio incarnata. Questa è ciò che chiamiamo la nostra fede e che è detta da tutte le persone che vogliono seguirti.
Eppure non è questione di fede, ma è questione di carne che è parola, e che si nutre di te, della Parola di Dio. È questione d'amore. Se scegliamo l'amore o no.
Ascoltiamo con cuore aperto e ferito il racconto della tua bellissima notizia, Gesù.
"[I pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.".
Chissà quanto ("quanto" e non "se") ed in che modo la vita di quei pastori è cambiata? Perché è cambiata: ti hanno visto e riconosciuto, gli sei stato annunciato e ciò che hanno visto corrispondeva all'annuncio. Per questo lodano Dio, perché realizza il Suo amore tra di noi, nelle nostre carni, e lo realizza, innanzitutto, tra chi è nelle povertà e nelle marginalità più escluse e più confinate nelle loro difficoltà.
Dio è l'amore che ama attivamente, senza preoccuparsi se questo amore divino sia meritato o no, ma cercando di farsi rispondere perché se si risponde all'amore allora tutto è più bello, l'amore è più ricco.
Bisogna rispondere all'amore, amando e dando questo amore attorno a noi, senza chiedere, solo donandosi con la carne delle proprie parole che dicono Dio Amore.
Giovanni lo sa, come i pastori e, forse, più dei pastori perché lui Dio Amore l'ha conosciuto, l'ha toccato, l'ha ascoltato, ci ha mangiato insieme. Giovanni ti ha amato, Gesù, e ha ricevuto in dono la tua scelta di amare e, a sua volta, l'ha donata. Per esempio con il suo vangelo.
Questi due brani dei vangeli raccontano la stessa storia: il nostro stupore pieno di gratitudine davanti all'azione di Dio o si manifesta nelle nostre carni e nelle nostre parole o non c'è.
Dio si è incarnato per amarci nelle nostre carni e nelle nostre parole, Gesù, e tu sei la realtà di questa scelta, l'amore che vive nelle nostre carni e parole nutrite di te.
Per questo non è questione di fede.
Non aderisco all'amore di Dio se dichiaro qualcosa, ma solo se, nelle mie parole e nella mia carne, la tua vita si realizza ancora e mi consente, mi aiuta e mi permette, di "fare l'amore", di costruirlo in me e attorno a me, insieme a te e come te.
Amando totalmente e fino alla fine, fino al sorriso di Dio che mi accoglie nel giorno più bello della mia vita quando ti vedrò, Gesù, sposo e amore.
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