L'annuncio

del sole che sorge dall'alto, sposo che viene alle nozze.
Non c'è più tempo, tutto è finito e tutto inizia, finalmente! Lo sposo è giunto alle nozze e la sposa è pronta.
Ma le metafore nuziali sono povere davanti alla realtà di ciò che è accaduto e accade ogni anno che celebriamo il Natale, cioè il giorno della nascita di Gesù di Nàzaret, figlio carnale di Maria di Nàzaret, figlio d'amore e giustizia di Giuseppe di Nàzaret della casa di re Davide. 
Figlio di Dio e Suo Cristo, Messia e re di Israele, Signore e Dominatore di tutte le genti, ristoro e fonte d'amore per chi ha ed è fame e sete d'amore in ogni istante della sua vita. Manca mezza giornata al Natale di Dio in carne umana.
Perché è questo che festeggiamo: ci è stato regalato un bambino, Dio ci costruisce una casa fatta di carne, sangue, ossa, desideri, amore. Ascoltiamo le Sue parole.
"Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».".
La benedizione e la beatitudine di Dio sono donarci l'amore. La realtà in cui viviamo è, finalmente, vivere nelle e grazie a «διὰ σπλάγχνα ἐλέους θεοῦ ἡμῶν - le viscere di misericordia del nostro Dio» (Lc 1,78). Così siamo tolte e tolti dal buio e dalla ossessione della morte per vivere nell'amore e nelle sue luci. Per camminare nella pace. Per vivere con felicità la casa che Dio ci prepara. 
Allora, ogni giorno della nostra vita, qualsiasi cosa accada, accogliamo con felicità il dono di Dio, riceviamo l'amore. Nutriamoci di Dio in Suo Figlio, Gesù.
ciao r

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