La mano di Dio,

carezze dell'Amore che vive.
Dio ama, sempre e ciascuna creatura vivente, per ciò che essa è e per come vive ciò che è. Il "mistero" di D** è proprio l'immensità di questo amore e la sua realtà di essere vivo sempre e solo nei particolari di questa vita che sto vivendo, proprio in questo momento. L'enormità di questo amore ci spaventa eppure è solo qui la storia, la narrazione dei vangeli e del Nuovo Testamento: Dio conclude la sua azione d'amore verso di me incarnandosi, prendendo dimora a casa mia e vivendo come vivo io, vivendo per me e morendo per me.
Il "segno visibile" e il "sacramento" di questa perenne scelta d'amore, che è la realtà di chi noi chiamiamo Dio, è Gesù di Nàzaret che nasce da Maria di Nàzaret a Betlemme di Giudea. 
Giovanni figlio di Zaccaria è il preambolo di questa scelta. 
Dio sceglie il Suo precursore e lo inonda subito del Suo Spirito, in modo che Giovanni abbia una strada aperta davanti a lui: la scelta libera di amare. E noi? Sappiamo vedere la voce di Dio che ci dice la nostra, la mia scelta di amare?  
"Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.".
Attenzione ai particolari.
La gioia, e i timori, di Elisabetta al momento del parto, con la felicità di aver dato al mondo un figlio, un'altra creatura che è testimone d'amore. La scelta del nome, di un nome che non appartiene alle tradizioni del clan e della famiglia. La differenza maschio - femmina, per cui la decisione spetta al padre, che è muto. Zaccaria conferma il nome e ritorna a parlare. La benedizione e il timore di tutti per la presenza di Dio in tutta quella vicenda.
"E davvero la mano del Signore era con lui". Giovanni è segnato dalla libertà che Dio gli dona.
E noi? Gesù, aiutaci a vedere la nostra vita come un dono d'amore che Dio ci offre, quella libertà che ci dona.
ciao r

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