Farci uguali a te,
questa è l'opera di Dio.
Ti chiediamo sempre che cosa dobbiamo fare per salvare le nostre vite. Come se ci fosse un decalogo di un certo numero di opere perfette da compiere, fatte le quali sono sicuramente salvo e posso andare davanti a D** Eterno Amore Infinito a chiedere il mio salario. Non è così. Tu, Gesù di Nàzareth, il figlio di Maria di Nàzareth, il figlio di Dio, colui sul quale Dio stesso ha posto il suo sigillo, tu Signore, il nostro bel pastore, che ha il nostro odore lì, alla destra di Dio, il cui Seggio, quindi, odora di umanità e di carne, tu, Gesù, Signore e Sposo, sei la sola opera di Dio che serve e conta.
Dobbiamo farci come te: mentre tu hai già preso il nostro odore e ti sei impregnato di umanità e di carne, noi dobbiamo prendere il tuo odore e impregnarci di D**, di quell'Amore Infinito che mi chiede, timidamente, di concludersi e completarsi proprio in me.
Vieni, Eterno Amore, amami come vuoi.
Gv 6,22-29
"Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».".
La nostra preghiera è opera di Dio, non nostra. Ancora ti chiediamo, Gesù mio, proprio come gli abitanti della Galilea che ti seguono, quali sono le azioni che dobbiamo fare per salvarci, per fare contento Dio: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?»; ma la tua risposta è netta e precisa, e non si presta a equivoci: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Ma cosa significa "credere in te"? Significa sapere che è la preghiera che facciamo con te a cambiare il mondo e che questa preghiera e quella che ti incarna di nuovo nelle nostre vite, perché è l'azione che ci libera e ci rende uguali a te: belle pastore e bei pastori che puzzano di umanità e se la portano addosso come l'unico premio che ci viene dato, come l'unico modo di avere nelle nostre vite l'odore di Dio. Aiutaci a farci uguali a te, a portare l'odore di Dio nelle carnalità delle nostre vite.
ciao r
Ti chiediamo sempre che cosa dobbiamo fare per salvare le nostre vite. Come se ci fosse un decalogo di un certo numero di opere perfette da compiere, fatte le quali sono sicuramente salvo e posso andare davanti a D** Eterno Amore Infinito a chiedere il mio salario. Non è così. Tu, Gesù di Nàzareth, il figlio di Maria di Nàzareth, il figlio di Dio, colui sul quale Dio stesso ha posto il suo sigillo, tu Signore, il nostro bel pastore, che ha il nostro odore lì, alla destra di Dio, il cui Seggio, quindi, odora di umanità e di carne, tu, Gesù, Signore e Sposo, sei la sola opera di Dio che serve e conta.
Dobbiamo farci come te: mentre tu hai già preso il nostro odore e ti sei impregnato di umanità e di carne, noi dobbiamo prendere il tuo odore e impregnarci di D**, di quell'Amore Infinito che mi chiede, timidamente, di concludersi e completarsi proprio in me.
Vieni, Eterno Amore, amami come vuoi.
Gv 6,22-29
"Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».".
La nostra preghiera è opera di Dio, non nostra. Ancora ti chiediamo, Gesù mio, proprio come gli abitanti della Galilea che ti seguono, quali sono le azioni che dobbiamo fare per salvarci, per fare contento Dio: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?»; ma la tua risposta è netta e precisa, e non si presta a equivoci: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Ma cosa significa "credere in te"? Significa sapere che è la preghiera che facciamo con te a cambiare il mondo e che questa preghiera e quella che ti incarna di nuovo nelle nostre vite, perché è l'azione che ci libera e ci rende uguali a te: belle pastore e bei pastori che puzzano di umanità e se la portano addosso come l'unico premio che ci viene dato, come l'unico modo di avere nelle nostre vite l'odore di Dio. Aiutaci a farci uguali a te, a portare l'odore di Dio nelle carnalità delle nostre vite.
ciao r
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