Perché

ci cresca la fiducia in te, l'amore che vince.
 Mi emoziona, Gesù, la fine del Vangelo di Giovanni, con quella indicazione di scopo che, per me, suona come una sinfonia di senso. Come l'indicazione che siamo destinati e scelti, una a uno, per l'amore, per fare e vivere l'amore e a qualsiasi popolo o cultura ciascuna di noi appartenga. Leggiamo questi due ultimi versetti che chiudono la testimonianza di Giovanni: «Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome».
Teniamoli a mente  questi versi, mentre leggiamo l'incredulità ingenua di Tommaso - la nostra incredulità, Tommaso è "Dìdimo", gemello, il nostro gemello, è quel fratello che in apparenza è diverso da noi, ma in realtà siamo proprio uguali - e poi la potenza e la delicatezza d'amore con cui tu lo accogli e, finalmente, la sincerità umile con cui Tommaso ti riconosce e ti fa entrare nella sua vita.
Leggiamo e rileggiamo perché conclusione di Giovanni ci racconta due cose che vanno sempre insieme, anzi che sono la stessa cosa: l'amore che ci proponi e ci regali è gratuito e viene dato in abbondanza a chiunque lo desidera e lo chiede; l'amore che ci proponi e ci regali è stato già pagato a un prezzo inimmaginabile e irraggiungibile, per noi e per qualsiasi essere, vita e potenza esistente: la stessa tua vita, Gesù, la vita di Dio.
Andiamo in festa ad accoglierti nelle nostre carni di vita, per regalarti a chi è affamato e assetato d'amore e ha urgente bisogno di te e di questo tuo carissimo amore gratuito.
 Gv 20,19-31
"La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.".
 L'investitura che fai è diretta ai "discepoli", non agli apostoli. Il successivo capitolo 21 narra la tua investitura agli apostoli e, in particolare, a Pietro. Qui c'è solo una indicazione d'amore a tutte le persone che ti hanno seguito e ascoltato, indicazione che è di una semplicità assoluta e disarmante: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi [...] Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Siamo mandati "come (καθὼς)" Dio ha mandato te. Con la stessa fiducia e con la stessa richiesta di una obbedienza radicale all'amore, quell'obbedienza che ti ha proprio messo in croce perché l'amore che porti può solo amare. Obbedienza che per noi diventa ed esiste anche dentro quella continua "azione dello Spirito Santo" che ci guida e ci aiuta a vivere e donare questo amore di Dio che poi sei sempre tu, Signore Gesù. Con l'ulteriore avvertimento che Dio agisce solo attraverso noi e l'amore che noi diffondiamo deve perdonare i peccati e questa nostra testimonianza è efficace anche per Dio, che agisce dietro e  con noi. E non è, strettamente parlando, una faccenda di sacramenti e di preti, ma la testimonianza del tuo amore che ci ha preso e messo nella vita: perché crediamo in te, Gesù, e diffondiamo la fiducia che tu, Gesù di Nàzareth Cristo di Israele e delle genti, sei il Figlio di Dio incarnato e vivente tra noi e, vivendo questa fiducia in te e  nel tuo Amare Potente, abbiamo la vita nel tuo nome e l'abbiamo in abbondanza, noi e chi crede nelle nostre testimonianze.
Dio Padre Madre è benedetto ora, nei secoli dei secoli, nell'eterno per te, Amore Gesù, mio Signore e Sposo d'amore.
ciao r

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