Seguirti,

per imparare da te ad amare con tutta la vita.
Chissà cosa pensava Matteo quando l'hai chiamato? Probabilmente niente di particolare: a fare i conti, alla sua vita e al suo lavoro, se faceva bene le cose che faceva. Forse ha pensato pure a te, alla tua presenza nella sua vita di esattore delle tasse per conto dei romani. Vita condannata dagli altri ebrei e isolata. Tu passi accanto a lui, c'è frastuono, ma oltre ogni rumore la tua voce limpida lo raggiunge. Non esita, si alza, ti segue. Così noi, se ascoltiamo la tua voce d'amore.
"Mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».".
Mi fermerei qui, Gesù.
La tua vita è offerta a gente come me, come Matteo il pubblicano: quelli che vivono nel peccato e aspettano la bella freschezza della tua voce che chiama: "Raffaele, seguimi".
Il punto è alzarsi, lasciar lì il banco delle imposte, seguirti, organizzarti un pranzo con i miei amici, proprio uguali a me. Sentendo la felicità crescere di momento in momento, mentre la mia vita si riempie della tua presenza.
Così, forse a poco a poco, forse di colpo, tutto insieme, capisco che ciò che dici e proponi è la tua vita di carne e sangue come testimone, viva e libera, del Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, che tu chiami Padre ed è fonte di ogni vita, Creatore innamorato della sua creatura. E sento che chi non capisce questa scelta d'amore che sei tu, o non ti vuole accettare, resta fuori, è nel freddo.
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Aiutaci, Gesù, ad ascoltare la tua voce, a seguirti, lasciando la nostra vita di peccato per vivere con il tuo amore, nella libertà di Dio.
ciao r

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