Il tuo dolore,

è la forma d'amore più alta: il tuo desiderio di accogliere.
Accogliere e farsi accogliere sono le due facce dell'amore decisive. Infatti non posso accogliere l'amore che mi viene offerto se non sono capace di farmi accogliere. Se l'amore che offro non viene scelto e preso come cosa propria, allora io non posso ricevere amore, e viceversa. L'amore è relazione e scambio, quindi accettazione e accoglienza dell'altra, dell'altro, senza mettere ostacoli e censure alle sue libertà diverse dalle mie. Ma posso farlo solo se anch'io sono accolto così. L'amore è sempre alla pari, anche quando è profondamente dispari e sembra (ed è!) profondamente squilibrato, come il tuo amore, Gesù, che ci offre, con forza semplice,la stessa esperienza di Dio, Presenza della Pienezza di ogni amore, in cambio del pochissimo bene e del molto male che possiamo dare. Ascoltiamo la tua voce vibrante di desiderio d'amore.
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
Sai di essere rifiutato, cioè accolto con quella strumentalità e distanza che è peggior forma  di rifiuto. Di guaritori e santoni è piena la Terra, ma sappiamo che sei diverso: risani proprio tutti e nel modo più semplice e diretto possibile. Però quando ti metti a dire che bisogna amare i peccatori e dividere il proprio cibo e la propria vita con puttane e usurai traditori di Israele, beh, lì non ti segue più nessuno. Tu, poi, li hai scelti davvero e, infatti, ti vengono pure dietro, come tue discepole e discepoli.
Finché ci guarisci, Gesù, ok, strade aperte, ma se ci vuoi insegnare ad amare e vuoi darci quest'insegnamento amandoci, allora no, fin lì non ti seguiamo più. Mi faccio amare, Gesù, se permetti, solo da chi mi è pari e non è troppo diverso da me, così lo posso amare anche io. È giusto così. 
Signore e Sposo, dovremmo appendere il tuo grido sopra il letto per leggerlo ogni mattina, come tua richiesta d'amore e di un amore urgente: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!».
Mettiamo le nostre città al posto delle tue e sappiamo la realtà dell'Amore Dio, che vince solo con l'umiltà della tenerezza e della gioia, proprie dei piaceri di amare, e che sono date a spreco, sparse in abbondanza. Non hai paura di essere rifiutato; ti offri sempre all'amore e offri sempre amore, quella vita di calore, felicità e freschezza la cui assenza è solo inferno, gelo, morte. Questo è ciò che fai con noi e in noi: «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
Aiutaci a darti, Gesù, a spargere la tua parola di vita con libertà e generosità, con tenerezza e forza, senza badare a chi riceve il dono di te, perché ci vuoi tutte e tutti.
Aiutaci ad amare senza pesare l'amore che diamo e riceviamo, perché il tuo amare è sempre uno scambio dispari, un commercio ineguale tra chi è solo amore e chi mendica amore, tra me, quasi nulla affamato d'amore e Dio, infinita Pienezza d'amore.
Rendici amate amanti, Gesù, e vinci, ancora.
ciao r

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