Libertà è

amare, dentro la custodia aperta della tua libertà.
Ci sono due cose forti, in questo breve brano di Luca: insegni con autorità e cacci via da noi, dalle nostre vite di carne e sangue, quegli "spiriti impuri" che ci possiedono e affliggono.
Ascoltiamo Luca, Gesù, perché qui ci racconta la nostra prima domanda su di te: "Ma tu chi sei, Gesù di Nàzaret?".
"Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.".
Insegnavi e c'era silenzio accanto a te. Tu venivi ascoltato. Si è sentito l'urlo di una voce di dolore: «Basta!». Son certo che non hai sussultato, non ti sei mosso, hai guardato quel tale con amore  mentre lui finiva la frase, sempre a voce troppo alta, con furore: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 
Non hai alzato la voce, ma continui a guardarlo e con voce piana dai il tuo ordine: «Taci! Esci da lui!». 
Lo liberi dal suo male, dal male.
Contrariamente a quello spirito impuro non so chi sei, Gesù.
Per questo ogni giorno in ogni suo istante, ti cerco in questa "tradizione cristiana" che vive nella tua Chiesa cattolica, quella che riconosce il vincolo con la successione apostolica che c'è a Roma, e cerco di farlo con sincerità, amore e passione, tra le mie povertà e miserie, dentro le tante e diverse realtà della mia vita, restando in quell'incessante riferirmi a te che chiamo preghiera, e ignoro con quanta presunzione.
Non so chi sei, ma so che sei libertà. Ne sei fonte, origine, senso, strada; sei la porta stretta d'ingresso alla libertà. 
Quel tale t'ascoltava con attenzione e ha sentito il pericolo di essere liberato dalle sue catene, di essere affrancato dalla costrizione al giudizio, di diventare capace di amare.
E ti ha urlato contro. «Basta!».
Non so chi sei, ma so che cosa vuoi da me, Gesù di Nàzaret. Vuoi la mia vita, questa mia vita di carne e sangue, perché vuoi amarmi. Ma per amarmi come vuoi e desideri tu devo essere libero, perché "amore" è l'altro nome della libertà.
Liberami dal male, Gesù, perché possa farmi amare da te e, così, donare amore libero attorno a me. Infatti se mi lascio amare da te divento amore donato, che chiunque può prendersi.
Amore libero, senza alcun giudizio. Amen amen.
ciao r

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