Vieni!

Il tuo ritorno, Gesù, è vita, amore, libertà: vieni subito!
Non saremo mai pronti davvero, Gesù, per questo è molto bello il tuo esempio del servo fedele che, con umiltà e consapevolezza, fa ciò che deve fare, e lo fa pure meglio perché il padrone è assente. Nell'attesa che torni e ci liberi c'è un nodo centrale: la preghiera è la realtà e il modo concreto e quotidiano di fare amore con mie sorelle e fratelli. La preghiera umile che facciamo insieme a te, Gesù sposo, è ciò che ci prepara al tuo arrivo. Ci rende coscienti che nulla possiamo chiedere, ma ci sei tu e allora chiediamo tutto, anche le cose che non pensavamo di poter chiedere. Ascoltiamo la tua voce, impariamo la tua preghiera.
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Due passaggi, Gesù.
Non c'è nessun preannuncio che arrivi, non ci sono segnali preparatori. A un certo punto arrivi e, in quel momento, tutto è cambiato e conta solo come abbiamo amato, quanto abbiamo amato, l'umiltà feconda e felice dei nostri amori: «Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni». 
Siamo impreparati: tu sei qui e nessuno ci ha avvertito che arrivavi!
Ma non è vero, tu ci hai avvertito, ce l'hai detto con chiarezza: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Dobbiamo amare, amare molto, amare con umiltà, senza pensare che stiamo facendo chissà che cosa; stiamo solo facendo l'amore e a noi piace amare. Come pubblico questo scritto tu torni e io dovrò vergognarmi, davanti a te e davanti a tutto il creato, di quanto poco e male ho amato. O magari no, e allora avrò un altro poco di tempo per amare, per fare amore con le persone e le vite che sono con me e attorno a me, di cui e con cui vivo. 
Il tuo ritorno, Gesù, è presente e agisce,ora; così, o adesso, qui e ora, è attivo nella mia vita il tuo ritorno "alla fine dei tempi" o non sarò mai degno di te: «Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?». Tutte e tutti abbiamo persone a cui dare «il cibo a tempo debito» e di cui aiutare vita e lavoro, tutte e tutti siamo chiamate e chiamati a questo lavoro quotidiano di custodia e valorizzazione di qualcosa che non ci appartiene.
Tutte e tutti siamo chiamate e chiamati ad amare, ad amarci, in ogni modo sia possibile, senza escludere nessuno, approfittando senza riserve della tua ricchezza: l'umiltà amante di Dio Padre Madre. Aiutaci ad amare, Gesù, come tu ci hai amato e ci ami. Ne va della vita.
ciao r

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