Vivere è

amare, mettendo dentro l'amore tutta la vita.
La singolarità di questo episodio è nella concentrazione di tutte le esistenze presenti nel racconto dentro e attorno alla vita di Giovanni il Battista, il solo che non agisce, ma resta passivo, in attesa di ciò che accadrà.
Ma Giovanni ama; ama la sua missione, te, Gesù, che annuncia e, insieme a te, ama D** che l'ha riempito di sé per farlo testimoniare, ama coloro di cui dice il male che fanno, perché inizino a fare il bene. Qui Giovanni è il solo che ama, così è l'unico libero. Sa che l'amore trionfa, lo aspetta, ti ha visto e battezzato. Sa che il regno viene. Pure noi, Gesù.
"Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.".
Giovanni dice la verità e la dice con amore e franchezza, per questo viene incarcerato: perché la verità che dice non possa più essere ascoltata e accolta da tutti, ma sia imprigionata insieme a Giovanni. Ma la verità è come l'aria. La respiriamo e non possiamo fermarla. Ci libera e ci dà vita, se l'accogliamo con amore; ma se non l'accogliamo, se la respingiamo con paura e dolore, la respiriamo lo stesso, perché è come l'aria di cui viviamo, ma allora ci intossica, ci lavora dentro con un tormento continuo, intimo alla nostra vita. Una delle reazioni a questo tormento sono odio e morte.
Tu sei venuto per darci amore e vita, Gesù, ed questo annuncio di libertà che imprigiona e libera Giovanni Battista, prima nella sua missione, poi nelle galere di Erode, infine nell'odio  e morte di Erodiade.
Aiuta pure noi a testimoniare il tuo amore, Gesù, con libertà, perseverando nel tuo annuncio dentro ogni stato di realtà.
Tu sei l'amore che dà vita.
ciao r

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