Chi sei?

Di te si dice molto, Gesù, ma chi sei?
Credo che, tuttora, la sola risposta seria alla domanda su chi sei, Gesù, sia quella di Filippo: «Vieni e vedi».
Bisogna conoscerti direttamente, amico mio, proprio "di parola e di carne" possiamo dire, per poterti conoscere "di persona", realtà di Dio vivente e operante nel mondo, tra noi. Occorre fare la tua esperienza per poter godere del tuo amore.
Innanzitutto ascoltando la tua voce che ci parla, innamorata.
"Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».".
Chissà che cosa faceva Natanaèle sotto l'albero dei fichi?
Non viene detto, ma, di certo, Giovanni ci racconta un uomo giovane che si fa sorprendere dalla precisione della tua attenzione alla sua vita e al suo cuore.
Infatti la sua reazione all'informazione che gli dai («Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi») è immediata e mi  sembra caratteristica della gioventù, quel tempo umano in cui siamo forti e pensiamo di poter affrontare e vincere il mondo. Ed è vero!
«Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
Ma tu non sei un mago o un indovino, un prestidigitatore delle anime e dei cuori; tu sei «Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret [...] colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti».
Da qui serve partire per conoscerti «di persona», cioè «di parola e di carne» e, quindi, scegliere e accogliere la tua vita come la incontriamo nelle nostre vite. Dobbiamo sapere che solo in te, da te, con te possiamo aspettare (e trovare!) la libera sovranità dell'amore, quella Presenza di Dio che vive, fa vivere e rende capaci di donare vita, attorno a noi e oltre noi, in abbondanza, senza alcun giudizio.
«In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Aiutaci, Gesù, «figlio di Giuseppe, di Nàzaret», a viverti con gli angeli, selvaggio giardino fecondo e felice dove amiamo le paci delle infinite differenze presenti nella Pienezza di Dio.
ciao r


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