La fedeltà è

solo una scelta d'amore, sempre.
«Avverrà come...».
Usi un futuro indeterminato, perché stai parlando del tuo ritorno, del tuo arrivo nella gioia e nella gloria per chiudere i tempi-spazi solo umano-naturali tra le creature, e per aprire i nuovi tempi e spazi divino-umani, con le creature portate nella vita di Dio, Pienezza d'amore. In quel tuo arrivo santo e bello ci chiederai come abbiamo usato della grandezza di ricchezze che tu, Dio creatore, Gesù Signore, Dio Figlio, ci hai dato e affidato perché la facessimo fruttare.
Ciò che vuoi vedere di noi, di queste nostre vite, è la fedeltà, ma solo quella fedeltà che nasce dall'amore, dal desiderio e dalla ricerca di essere un dono per te, così da poter aumentare la tua felicità di avermi creato e di avermi donato questo talento d'amore perché lo usassi con profitto.
Ascoltiamo cos'è questa fedeltà innamorata che ci chiedi.
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.   Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».
Il problema del servo infedele è che non ama il padrone e, quindi, non si fida di lui, ma ne ha paura. Invece la fedeltà che il padrone gli chiede è di investire il talento che gli è stato dato; ma per farlo deve fidarsi di questo suo padrone, deve avere fiducia in lui, in quello che fa e in come si comporta, deve poter investire tempo è vita in questo padrone. In altre parole, deve amarlo in qualche modo.
Non importa l'opinione che ha di lui, importa se si fida e, quindi, se lo ama abbastanza. Se sa che questo padrone è fedele a ciò che dice deve agire nei termini di questa fedeltà che conosce nel padrone. Infatti, se non si fida e pensa che il padrone sia malvagio che cosa ci sta a fare, lì?
«Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha».
Il problema non è neppure il successo. Il punto è farlo.
Sapendo che possiamo perdere, ma sapendo, molto di più e molto meglio, che ciò che stiamo investendo non muore mai e non finisce mai, perché è amore, cioè è Dio in qualcuna delle sue infinite capacità, libertà, desideri, scelte di essere un dono presente e attivo di vita e bellezza.
Aiutaci, Gesù, a essere parte di questi flussi d'amore che generano altro amore per fare la vita e bellezza che rendono Dio, Madre Padre, Amante d'amore, sempre più felice.
Grazie, amen 
ciao r

Commenti

Post popolari in questo blog

Belle forme dei corpi,

tu, Gesù di Nàzaret: Dio scandalo,

La scelta facile