La bella notizia

del regno che guarisce le nostre ferite.
Un titolo di questo episodio potrebbe essere: la ricerca della solitudine. Tu parli come nessuno ha mai parlato e guarisci come nessuno ha mai guarito e allora, arrivata la notte, ti portano "tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie", e tu li guarisci tutti, di notte, senza parlare. Nulla c'è da dire, solo guarire e gioire che tu sei qui da noi. Arriva l'alba e te ne vai "in un luogo deserto". A quel tuo tempo "le folle" ti cercano e ti raggiungono.
Noi ci fermiamo, rispettiamo il tuo bisogno di silenzio e solitudine per poter ascoltare la tua vita, il tuo rapporto d'amore intimo e fecondo con Dio.
"Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via.
Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.".
Al centro di tutto sta la preghiera, la tua preghiera continua e incessante al Dio che chiami Padre e ti assiste sempre con la guarigione di chiunque ti portano davanti. Imponi le mani e guariscono. E stanno meglio di prima, ne son certo.
Ma non è la guarigione di corpi feriti da malattie e demoni di ogni tipo, che sei venuto a fare. Le guarigioni sono un effetto del tuo arrivo tra noi: tu vivi in Dio, sei il "dito di Dio" (Lc 11,20) che scaccia i nostri demoni e ci libera. 
Perché?
Lo dici alla fine, quando rifiuti di fermarti a Cafarnao, perché non vuoi stare in un unico posto, ti neghi a farti monopolizzare da qualcuno.
«È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
Il regno di Dio è qui tra noi e nulla ci è impossibile, ma dobbiamo identificarci in questo regno, dobbiamo lasciarlo agire tra noi in piena libertà, proprio come hai fatto tu.
Come hai fatto tu senza monopolizzarlo a un'unica città, un solo popolo. Non è semplice, né facile, ma tu l'hai fatto fino alla fine, amando sempre fino alla croce
Tu eri solo con la tua preghiera, eri un uomo immerso nel rapporto d'amore con Dio, ma avevi "solo" lui. Nessun umano, eccetto Maria tua madre, e forse qualche altra donna, ti sosteneva davvero. Noi, invece, abbiamo te, la tua vita, la tua passione e morte, la tua resurrezione dai morti e la tua vita vittoriosa e amante, ancora e sempre, "alla destra di Dio"; per noi è più facile.
Aiutaci, Gesù, a immergerci completamente nel rapporto con Dio e il Suo amore, aiutaci così a trasformare il mondo, tutte le vite attorno a noi, una a una, toccandole con il "dito di Dio" che è nella tua parola e risanandole dalle loro ferite. Aiutaci ad amare come Dio ama: in te, con te, per te, Gesù.
ciao r

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