La vita,

ciò che è da salvare.
Ma cos'è "la vita" per te, Gesù di Nàzaret? Nel greco di Luca è "psukèn" ed è parola carica di significati. Ma in te, Gesù, cos'è questa vita che non vuoi che perdiamo? Coincide con "se stesso", con la nostra, propria identità profonda di essere umano e vivente, a partire dalle condizioni animali e vegetali in cui esiste questa realtà che chiamiamo "vita", che pure tu chiami vita e ci inviti a mettere in salvo camminando dietro a te. Così ascoltiamo questa tua parola che è vita, appunto.
"Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».".
Chi ha potere nel mondo e in qualche modo lo esercita dentro e sopra ciò che esiste, ti rifiuta. Questo è il punto di partenza di questo brano e di tutta la nostra esistenza che vive in te, camminando con te, dietro a te. La tua "bella notizia" infatti è data ai poveri e chi è ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli. Così tu dici esplicitamente che sarai ucciso, perché non sia una sorpresa, come qualcosa nata dal caso, ciò che ti sta per accadere a Gerusalemme, .
«Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Il rifiuto che hai da parte dei potenti della Terra è il segno della tua vittoria. La tua bandiera trionfante, intessuta dei colori del mite arco dell'arcobaleno, ha pure la croce, nera e rotta dal rosso del tuo sangue, che si fa ed è simbolo, icona e sacramento della tua vittoria contro e oltre quel rifiuto.
Se ti seguiamo lo facciamo (anche!) contro chi è potente in questo mondo ma è lontano da Dio, perché lo rifiuta e quindi rifiuta l'amore. Seguirti è essere consapevoli di questo.
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua».
Seguirti è amare, rifiutarsi alla morte e darsi all'amore. Quindi disertare dalla guerra, per esempio, se si vive in Russia e in Ucraina o in qualcuna delle altre parti del mondo ferite dall'inferno della guerra. 
Quindi disertare dal mercato, che produce morte e dannazione per esseri viventi, sia umani che solo animali, e vivere di ciò che non è stato prodotto a prezzo di morte.
Quindi disertare dallo stupro, dalla quotidiana e "normale" violenza fisica, psichica, morale che impone alle donne, ancora a troppe donne del mondo, di essere schiave, strumenti e oggetti del dominio di morte di altri umani.
Invece seguirti è amare, fare l'amore con le nostre mani qui, in questa città dove viviamo, e ora, nelle condizioni di vita che viviamo e non dipendono solo da noi. Seguirti è rinnegare se stessi nelle condizioni quotidiane della vita. Amare, cioè.
Aiutaci, Gesù, a essere una vita che si fa amore ogni giorno in ogni circostanza, abbracciando questa nostra croce che ci rende simili a te: l'amore vivente e trionfante.
ciao r

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