Credo,

ma in che cosa credo, Gesù?
Trovo questo passaggio del tuo vangelo scritto da Marco, molto forte e, per alcuni aspetti, sconvolgente. Voi, tu e i tuoi tre amici più intimi, eravate su un monte a pregare, a fare una esperienza di preghiera. Ma solo tu ti trasfiguri nella tua accoglienza di Dio Padre, che ti manda anche Elia e Mosè a capire con te che cosa ti sta per succedere. Pietro, Giacomo e Giovanni sono solo passivi. Assistono, senza comprendere.
Mentre eravate lì, a vivere l'amore Dio presente in te e nella tua preghiera, un padre umano porta  suo figlio "tormentato da un demone mutoai tuoi discepoli, che non sanno far nulla. 
Mi sembra importante questa cosa del demone muto. Si tratta di un dolore, una sofferenza con cui non è possibile alcun dialogo, che si manifesta nella violenza di una vita costretta tra fatica e pena mute, che ferisce e tace.
Il dolore del mondo continua durante le nostre preghiere, dentro le nostre preghiere e cerca in te soluzioni e sollievo, perché noi, spesso, non siamo capaci di aiutare.
Ascoltiamo la tua vita, Gesù, colma della presenza libera di Dio che dona vita e libertà nell'amore. Piena di preghiera che risana e toglie la morte.
Mc 9,14-29
"[Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».".
Sono due le cose sconvolgenti, per me. Innanzitutto il fatto che hai bisogno della nostra fiducia in te e nella tua potenza di amare. Lo ribadisci, con forza, contestando il "dubbio metodico", che quell'uomo ha nel tuo intervento, visto anche il fallimento dei tuoi amici: «Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Lo rimproveri con la prima affermazione sconvolgente che fai: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Hai bisogno della nostra fiducia profonda in te, viva e reale come quella di un bambino. Per questo quel padre è ferito, come suo figlio che soffre. In quella sofferenza ha perso fiducia in Dio, nella preghiera, nella forza dell'amore. Anche questo padre ha un demone muto che lo affligge, ma lo sa e te lo consegna: «Credo; aiuta la mia incredulità!». La vita del figlio vale molto più dei suoi dubbi e delle sue angosce.
Questa fede è semplice, ma difficile. La fa vivere in noi solo D** Padre Madre, illimitata e altissima pienezza d'amore, ma solo noi la rendiamo capace di agire nel mondo e di guarire le ferite e i dolori che viviamo e vediamo attorno a noi.
Ma come? Solo con la preghiera.
«Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
I nostri demoni peggiori, quelli muti, che tacciono e si nascondono nel dolore che ci infliggono, sono vinti dalla preghiera. Ma anche qui, cos'è questa preghiera che ci manca?
Quella che tu hai appena fatto sul monte.
L'immersione delle nostre vite nell'amore Dio e la liberazione di quest'amore, pieno di felicità, in noi; che faccia ciò che vuole di ciascuna e ciascuno di noi, che chiama per nome e vuol rendere felici. Anche nella prospettiva della Croce.
Gesù, aiutaci a pregare come te: vivi dentro la quiete serena della fiducia di Dio che l'amore può tutto; che diventi la nostra vita che non teme il male e lo toglie, perché tu hai vinto e vinci, sempre. Così l'amore vive.
ciao r

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