L'attenzione è
Il principio di non giudicare (Mt 7,1-5) è così forte che vale verso chiunque, sopratutto verso coloro che si presentano a noi «in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!». Qui ci dici cosa dobbiamo fare quando di troviamo davanti a chi ci incita a fare azioni che vogliono avere il profumo del bene, che ci incitano a fare cose nuove, ma sono parole intrise di morte e dolore. Il tuo insegnamento è semplice: non dobbiamo giudicare, cioè condannare e/o approvare, ma dobbiamo guardare ai frutti che producono, se sono frutti buoni, pieni di vita, o sono frutti velenosi, fatti di morte.
Ci raccomandi il discernimento, quello che nasce dal legame d'amore con la tua vita, perché solo tu sei fonte ed esempio di ogni attenzione d'amore.
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Non dobbiamo avere fretta di far crescere il bene, né dobbiamo imporlo con misure di costrizione. Dobbiamo avere la pazienza di lasciar crescere i frutti. Sei così determinato in questo insegnamento, Gesù, che fai una inclusione, per dare più forza all'esempio che ci fai.
«Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
L'esempio è tratto dal mondo della natura e delle pratiche agricole dove vivi, ed è la regola dell'attenzione a ciò che ho davanti e con cui devo avere relazioni, d'amore. Che pianta è questa che ho davanti? quali frutti produce? come vive? come usa la terra e l'acqua in cui vive? Non devo avere paura, ma attenzione; devo aspettare, conoscere, far esperienza, capire. Quando vedo che i frutti di quella pianta sono velenosi e la sua presenza nel terreno è negativa faccio due cose. Mi tengo distante da lei e la tengo distante da me; poi prego il Signore del terreno dove vivo, e che coltivo, che me la tolga o, almeno, la controlli. Perché io non lo posso fare.
Gesù, tu ci chiedi di non temere e ci offri di essere capaci di prudenza, attenzione, ascolto, preghiera. Per far parte della vita di Dio e farla crescere nelle nostre vite.
Con attenzione d'amore e senza alcun timore.
Commenti
Posta un commento