La scelta più

dura è la più accogliente nell'amore.
Tutta la tua vita è indirizzata a questo passo: devi andare a Gerusalemme e farti accettare, oppure farti respingere. Non sei un profeta di periferie, tu annunci la volontà di Dio al cuore di Israele, ovunque tu sia e ti muova; ma ora devi dirla al suo centro spirituale, politico e religioso, a Gerusalemme, la città di Davide, il luogo del Tempio che Israele vorrebbe vedere abitato da Dio. Ma sei tu la casa di Dio, Suo figlio, l'amato, quello in cui si compie e realizza ogni amore di Dio, ogni Suo desiderio e aspirazione d'amore.
Tu sei il regno di Dio offerto e donato agli esseri umani, in Israele e attraverso Israele, per amare e vivere ogni giorno delle nostre vite.
Non sai cosa succederà a Gerusalemme, ma c'è poco da essere ottimisti e, comunque, la preghiera continua al Padre ti dice che Lui chiede tutto, che desidera, ha bisogno dell'offerta dell'intera tua vita, qualsiasi cosa le succeda. Sai che è la scelta più dura, ma sai che è piena di quell'Amore Infinito che è Dio, Padre Madre, Signore del cielo e della Terra.
Ascoltiamo i tuoi passi che portano a Gerusalemme.
"Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio»
.".
Stai andando a mostrare come il centro di Israele è vuoto.
Una gigantesca macelleria sostituisce ogni preghiera e riti e formule fossilizzate dal tempo impediscono all'amore di Dio di vivere nel mondo. Stai andando a mostrare questo vuoto e a sostituirlo con il tuo amore, con la tua vita di carne e sangue che è capace di essere casa di Dio, come hai fatto vedere a Pietro, Giovanni e Giacomo nella Trasfigurazione.
Sai che in questo compito rischi la vita e l'hai detto ai tuoi amici. Ma non ti capiscono, non ti credono, pensano e sperano che tu vincerai nelle forme del mondo. Tu hai già vinto, certo, stai vincendo e vincerai, ma nelle forme di Dio, contro il Mondo e le sue morti.
Tu sei vita.
Così rimproveri Giacomo e Giovanni perché vogliono veder bruciare un villaggio che non ti accoglie. Sei tu che accogli chi bussa al tuo cuore, non hai bisogno e non vuoi essere accolto per forza, non vuoi vivere in una casa chiusa, che sbarra le porte e controlla chi entra: tu vivi in strada, nei corpi d'amore e di amicizia che incontri, dove è ciò che accade che decide l'amore che si può fare: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
Così non rispetti le regole del Mondo, neppure quelle che sembrano giuste, perché offri vita a chi vuol vivere, amare e lasciare la morte del Mondo, abbandonare l'assenza di vita che governa il Mondo a coloro che rifiutano quel dono di vita che sei tu: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio».
È la scelta più dura, certo. Ma proprio questa è la scelta che pone la propria vita a disposizione di Dio, che si manifesta a me attraverso le miriadi di cose che mi accadono, da una gattina abbandonata da nutrire, all'aiuto da dare a chi ha bisogno di una mano tesa e di un cuore che ascolta, così da scegliere sempre l'amore senza voltarsi indietro, senza mai rimpiangere il passato: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Il campo di Dio è qui, davanti e intorno a me: devo lavorarlo, metterci ogni mia fatica e tutta la mia gioia. Amando "come Dio comanda", cioè amando come te, Gesù, vita di Dio offerta a noi nella carne e nel sangue, nella libertà e nell'ascolto, nella durezza accogliente e forte di tutta la Pienezza d'Amore che ci vive.
In te, Gesù, con te e per te.
ciao r

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