Le cose del cielo,
Mi colpisce, Gesù, la necessità della tua offerta di te.
Per credere in te, per crederti davvero, con l'intera nostra vita, abbiamo bisogno di vederti "innalzato", appeso a un legno di croce, come chi è maledetto, mentre sei chi dona, gratuitamente, la salvezza, cioè la vita, l'amore, la libertà. Siamo così immersi nelle nostre fatiche della Terra che non riusciamo a vedere, a sentire, oltre noi e le nostre carni, oltre le loro miserie e ferite. Tu ci dici di accogliere. Allora, innanzitutto accogliamo te, ascoltando la tua vita d'amore con tutta la nostra vita di carne e sangue.
"«Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».".
Non sappiamo dove e come soffia la tua voce presente, Gesù, ignoriamo dove ci porta questo tuo Spirito di Dio Amore che «soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va». Così non sappiamo chi, tra noi, si fa spazio e tempo perché il tuo vento soffi dove e come vuole nella sua vita. Eppure desideriamo incontrare queste tue 'gallerie di vento' affinché ripuliscano i nostri cuori di tutte le nostre fatiche, incendiandole con la libertà della tua allegria e gioia.
C'è una condizione, infatti, perché possiamo ospitare il tuo vento d'amore: che accettiamo la condizione che l'amore, fare amore, sia un dono, sopratutto un dono gratuito e libero.
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
I serpenti velenosi delle nostre fatiche di Terra ci mordono e ci vogliono far morire, ma basta che guardiamo te innalzato sulla croce, perché la felicità del tuo farti dono ci salvi e ci liberi. Abbiamo bisogno di vedere l'umiltà trionfante del tuo amore vincere ogni nostro orgoglio e metterci nella vita che libera ed ama, fino ad arrivare al presente immenso di Dio, alla sua pienezza d'amore.
Aiutaci a essere come te, Gesù: umili nel donare sempre il tuo amore che libera e fa felici.
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