Il tuo comando Gesù:
Si può ordinare la libertà?
Sembra una cosa contraddittoria, come il comando di amare. Eppure tu non esiti, Gesù, e comandi la libertà, come comandi l'amore donato, pieno di gioia felice. Tu, infatti, e proprio anche in Marco (Mc 12,28-31), dici che nessun comandamento è più grande e importante dell'amore. Ma tutto il tuo percorso di vita, Gesù, è la prova reale dell'amore libero e che libera, cioè di quell'amore che fa vivere in noi l'immane forza amante che è D**, Immenso Amore Presente.
Ascoltiamo la tua vita Gesù, e accogliamola dentro di noi, per farci liberare nelle nostre capacità e forze di amare.
Per amare e amarti così come tu hai amato e ami ciascuna e ciascuno di noi.
Istruisci i nostri cuori a vivere e agire nelle forze povere e umili che cambiano il mondo solo nell'amore vissuto in umiltà e libertà: col tuo pane spezzato, nelle tue carni mangiate, dal tuo sangue bevuto, dentro ogni parola Dio donata a te nella tua vita, in quieta libertà di amare e fare amore.
"Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.".
Qui, in questo brano di Marco, appare chiaro che tu non offri una dottrina, da rispettare nelle sue parti e nel suo ordine.
Tu offri la vita, che ama nelle semplicità dell'amore che troviamo in noi e attorno a noi, e a cui ci dedichiamo, senza alcun potere, ma solo nella libertà riconosciuta e donata, offerta e presa.
Mandi i tuoi amici, a due a due, perché si sostengano a vicenda e si condizionino l'un l'altro. Infatti la libertà non è mai arbitrio, ma sempre accoglienza e dialogo del condizionamento che mi viene offerto e proposto. Accettare e scegliere i limiti che trovo intorno a me e viverli con la tua capacità e scelta di amare, fino al perdono dei miei nemici ed alla preghiera per chi mi perseguita, Questa è la tua sola dottrina, che chiede e ci offre la felicità di vivere l'amore, facendolo prosperare nelle vite e nelle esistenze in noi, attorno a noi.
Li mandi con il "potere sugli spiriti impuri", perché sappiano riconoscere il male che ci affligge e possano aiutare Dio Padre Madre a liberarci e risanarci da queste afflizioni di male. Ma questo saper riconoscere il vuoto e la morte che ci perseguitano e ci offendono non è un "potere" del mondo, ma un'accoglienza, un servizio di libertà e di aiuto alla felicità di amare. Gli fai l'invito a scegliere la tua povertà senza garanzie e senza protezioni.
"E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche".
Hanno solo il tuo nome e la loro storia con te. Nient'altro. Ma è tutto quello che serve.
Significa che hanno solo il costante incontro e confronto, dialogo e conflitto con la tua mitezza umile, che non solo si offre, ma serve sempre ai bisogni che trova in giro, senza avere e senza chiedere qualsiasi cosa in cambio. Amando solo per la forza immensa dell'amore che sei tu, figlio dell'uomo nato dall'unione, misteriosa, intima e profonda, tra lo Spirito di Dio e una giovane fanciulla umana priva di peccato, libera dal male. Libera di amare con mite umiltà questo Dio che si propone a lei come suo sposo e Padre di suo figlio.
Questa è la libertà che ci offri e ci regali: amare, amare sempre, senza smettere mai, offrendoci in dono a te che ti sei donato totalmente e liberamente a noi. A ciascuna e ciascuno di noi.
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