L'unica domanda che ci fai,

Gesù, è quella dell'amore.
Ecco uno dei nodi profondi e difficili, costosi nei termini di speranza, pazienza e libertà, della tua vita donata a noi.
Ascoltiamo con cura ciò che Matteo racconta in questo episodio e come ci narra la tua "vita carne e sangue" umana e divina che vive in mezzo a noi e ci ama. Ascoltiamo unendoci alla tua partecipazione emotiva, così forte e irresistibile, e che ci regali in ogni infinito e minimo micro-universo di cui sei fatto: tu, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria di Nàzaret e di Dio realtà potente di ogni amore, Messia e re di Israele, figlio dell'uomo, amico, compagno, amante, sposo.
"Un giorno Gesù passava fra campi di grano. Era sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».".
Lascio stare ogni commento ed ogni suggerimento spirituale.
Mi sento spinto a ripetere la tua domanda fatta ai farisei. Ma fatta, pure, a ciascuna e ciascuno di noi.
«Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa».
Gesù, aiutaci a capire cosa significa che D** è solo "misericordia". Accettando di non sapere bene il Suo amore: chiunque o qualsiasi "cosa" sia questo D**, e accettando qualsiasi modo si voglia rappresentare e dire la sua realtà tra di noi. Sapendo che è quel Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe che il Pentateuco e i Profeti dicono e invocano e testimoniano con ogni semplicità e umiltà. Quel Dio che tu racconti con il nome di "Padre" e descrivi come esperienza di Madre, coinvolta nel "frutto delle sue viscere" oltre ogni etica e misura.
Mi sembra, sposo Gesù, di poter formulare così questa tua domanda sconvolgente:
«Sai cos'è e chi è Dio? Tu Lo preghi ogni giorno, raffaele. Ma sai Chi è davvero? Sai cos'è il Suo essere "misericordia"?» e mi sussurri questo proprio nel farti voce ed esperienza del Suo scegliere e preferire di amare, di amare me in ogni istante di questa mia vita, tutta scritta e narrata nel Suo libro d'amore.
Gesù, aiutami a scegliere ogni giorno e in ogni istante la "misericordia" di Dio, per farmi portatore di questo amore che non merito e che mi salva. Che ci salva, sempre, perché questo amore Dio sei tu che hai vinto il male e il mondo.
ciao r

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