Amarti, Gesù,
è sentire la profonda diversità della tua vita, così vicina a D** da darci scandalo, da farci inciampare sulla tua radicale libertà: l'assenza totale del peccato. Il senso e l'impronta della tua vita sono la libertà. Perché la libertà è solo la scelta di amare sapendo che è possibile realizzare questa scelta solo nell'assenza del peccato, in quella libertà dal male che sei tu, Gesù di Nàzareth, figlio di D** e Messia di Israele. Questa libertà si scontra con estrema durezza con gli egoismi, molto comprensibili e molto umani, che si scatenano a Nàzareth al tuo arrivo in paese e nella sinagoga. Ma tutto questo è qualcosa che ci riguarda profondamente, e allora ascoltiamoti con cuore povero, con un cuore che aspira a quella libertà che solo tu doni e che ci fa zampillare come fresche fonti di acqua limpida e buona. Lc 4,16-30 " Gesù venne a Nàzareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo d...