Cosa ci serve

per stare davanti al Volto di D** e dentro il Suo Cuore? Amare.
Qual'è il centro, il cuore pulsante della proposta di D** alle umane e agli umani? Pagare al Tempio le decime sulla menta, sull'anéto e sul cumìno, oppure scegliere il 5 per mille per la Chiesa cattolica romana? Cos'è fondamentale per vivere nel cuore di D**: filtrare il moscerino o indossare una casula elegante come serve che sia, così che colpisca seriamente i fedeli con il prestigio dello sfarzo? Che cosa ci chiede davvero D** per portarci dentro le ricchezze dei suoi cuori pieni d'amore e di bisogni di amare? Ascoltiamo la tua voce, Gesù.
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».
Sei molto netto, Gesù mio, e non ce l'hai con i farisei in quanto tali, ma te la pigli con i comportamenti falsi che sono presenti in ogni atteggiamento e pratica religiosa. I tuoi "guai!" sono rivolti a tutti coloro che riducono la preghiera e la relazione con D**  solo al rispetto di alcune pratiche. Per cui, per esempio, do il mio contributo finanziario importante ai poveri con la Caritas, con l'Ordine di Malta, con la San Vincenzo, con chi o con quello che voglio e sono a posto davanti a D**, così tanto a posto da poter trascurare la giustizia, per dire, o la misericordia o la fedeltà. Guai a chi pensa e dice che la relazione con D** è obbedienza a regole che non implicano l'adesione profonda e la conversione del cuore in relazione a "queste cose strane" che sono la giustizia, la misericordia, la fedeltà. Dimenticando che si segue te, Gesù di Nàzareth, seguendo e vivendo l'unico comandamento in cui tu, Signore, riassumi la Torah, i profeti, la tua stessa missione: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Il resto è peccato.
ciao r

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