La donna, l'amata, la madre.
Maria di Nàzareth, amante di Dio, corteggiata da Dio, abitata e fecondata da Dio, libera in Dio. Per me è assai difficile ascoltare la voce di Dio innamorato che parla - nel suo eterno, spazio-temporale, delicatissimo vento di silenzio - di Maria di Nàzareth, sua sposa, amante, amata, sua madre. Non c'è alcun mistero in Maria, c'è solo amore. Ma è proprio questa presenza continua dell'amore, mi sembra, che ci spinge a deificare chi, invece, è stata desiderata, scelta e amata da Dio proprio in quanto creatura, in quanto femmina umana, donna ( γυναικός - gunaikòs ) da cui far nascere Suo Figlio, l'Amato, il più amato. Davvero Maria è la pianta ( Rainer Maria Rilke ) davanti a cui tace l'annuncio dell'angelo, che resta stupito della bellezza viva in una giovane femmina umana, quella donna ricca di una bellezza che era abituato a vivere solo nel Santo Volto di Dio. Maria è così bella, così "pianta", perché è l'amore umano che non si ...