La tua vita, Gesù,

è la scelta di Dio amore per te, per noi, per me.
C'è un punto, Gesù, che mi fa fermare in questo racconto di Luca del momento in cui, di fronte ai tuoi amici e discepoli, ti mostri parte intima di Dio, perché tu sei Dio incarnato nella vita umana amata da Dio nel suo presente e già "trasfigurata" nell'amore Dio per te, per noi, per me.
"Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava...".
Noi leggiamo i vangeli; sono testi particolari, scritti dentro le vite dei tuoi discepoli e amici che, da 50 a 70 dopo la tua morte e resurrezione, ti testimoniavano, ricordando e recuperando dentro le realtà delle comunità in cui vivevano, i dati della tua vita: in questo modo, per loro, tu, Gesù di Nàzaret, eri nei loro passati e vivevi nei loro presenti come parola, ascolto, gesti di cura e salvezza, regno di Dio amore che era e si faceva vicino a loro nell'umiltà immensa dei Suoi amarci. Ecco, Gesù, è così pure per noi, perché quella loro testimonianza è divenuta nostra, e pure noi ti vogliamo seguire, camminando dietro la tua vita donata a Dio amore per noi. Per me, Gesù sposo, proprio e principalmente per me.
I vangeli raccontano che preghi. Sempre e in ogni momento. Ma non viene mai raccontato "come", in quali atteggiamenti esistenziali, sotto quali modi e scelte di parole si generava e svolgeva la tua preghiera. Su questo c'è silenzio.
Abbiamo il "Padre nostro", che però non è "una preghiera" più bella delle altre, nè la formula unica per farsi ascoltare da Dio amore.
Il "Padre nostro" mi sembra il tuo più importante "farti presente", cioè ricordare ai nostri cuori, che la preghiera è ascolto, da vivere ogni volta riconoscendo le differenze di povertà e bisogni. Specie se e quando la nostra preghiera si rivolge e cerca Dio, amore Padre Madre.
Allora, Gesù, ciò che mi colpisce di questo episodio è la narrazione concreta di una tua preghiera, rivolta a e fatta con Dio Padre Madre, dentro e insieme a tutte le vite ed esperienze d'amore che sono, vivono, fanno fiori e frutti di felicità e gioia in Dio, come in ciascuna e ciscuno di noi. 
Ascoltiamo e guardiamo con gli occhi del cuore la tua e nostra Trasfigurazione, Gesù.
"Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 
Egli non sapeva quello che diceva. 
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva:
«Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. 
Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.".
Sai che ce l'ho con la parola "gloria", Gesù, proprio in quanto è usata verso te e verso Dio. 
Tu, Gesù, sei il compiersi della Promessa di Dio a Israele, meglio, al "resto di Israele", la parte di volta in volta sempre più piccola del popolo "eletto", che è fedele all'insegnamento amore di Dio, Legge data Israele tramite Mosè. 
Questa frase è, amico Gesù, di grande complessità. Essa mostra bene che una parola usata per dire la tua vita, forse la più potente, è "gloria".
Non capisco cosa sia e che ruolo ha (in te con te per te, Gesù) la parola "gloria". La vedo gonfia di troppi usi e sensi, tutti umani troppo umani (e troppo al di qua e al di sotto di ogni fatto narrato di ciò che chiamiamo "bene e male").
Invece lo scenario di ciò che succede lì nella tua preghiera è di una semplicità molto forte. 
Tu preghi, davanti o di fianco ai tuoi tre amici. Luca fa emergere che i tre discepoli ti guardano pregare ma non sono coinvolti a pregare con te. Assistono alla tua preghiera senza saperne parole e gesti.
Preghi, e mentre preghi accade qualcosa che ti coinvolge perché ti mette al centro. 
Aiutami, Gesù, a fare attenzione a te ed a ciò che accade a te con te per te, cioè per noi, per me.
Questa tua preghiera manifesta la scelta d'amore reciproco tra te e Dio Padre Madre. Ma tu non sei dato al centro di quella preghiera fatta da te e da Dio proprio come si fa l'amore: afferrando le nostre vite per farci inermi in carezze d'amore e goderci, finché siamo in te, Gesù sposo Signore.
Questa promessa e questa descrizione dell'amore Dio che si realizza e si incarna in te, Gesù, è anche la promessa e la speranza che l'amore dato e vissuto trasfigura la nostra vita, perchè nella preghiera che tu ci doni c'è Dio amore che vive in te, e in noi che siamo tue e tuoi nell'amore
Allora qui, con te e l'amore Dio che vive in te, siamo sempre presenti, ancora testimonianze della tua vita d'amore nelle fonti delle fresche acque del tuo vangelo, le sole capaci di far gustare te e Dio Padre Madre in innumerevoli scelte d'amare, tutte diverse e intime a dare la propria vita per avere ed essere dono gratuito di Dio amore nel farci primavera di gioie felicità in ogni altra vita che incontriamo.
Aiutaci, Gesù, ad accoglierti senza alcun timore e riserva. Solo quando la nostra vita e i nostri corpi di carne sangue ti appartengono possiamo conoscere la presenza trasfigurante di Dio amore nell'intimo delle nostre vite, che ti accolgono e ti ascoltano in ogni vita che cerca l'amore di cui ha bisogno.
Amen amen, Gesù.
ciao r

 


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