Gesù, sei il regno che sceglie

chi vuole amare e aiuta a farlo.
L'amore si fa, Gesù, non si dice. In effetti lo si decide ogni giorno, mettendo in gioco l'intera nostra vita, per fare un amore, questo amore oggi, qui, ora in questo istante che è sempre decisivo, anche se ci sembra piccolo e insignificante.
Questo è quello che tu hai fatto e detto in tutta la tua vita.
Questo amore che ci doni fa vera la tua "bella notizia" che il regno di Dio è tra noi, accanto a noi, e solo così salva e libera.
Questa è la fiducia, la fede, che regali con tutta la tua vita divina incarnata in te uomo Gesù, nato dalla donna Maria, e che ti sei mostrato parola e amore Dio presente nel popolo  di Dio, compimento della sua promessa a Israele e, quindi, proprio per questo lavoro d'amore tra noi; quasta è la fede che ci consente di amare chiunque ne ha bisogno, senza paura, senza giudicare, ascoltando e accogliendo con amore chi vive tra ferite e fatiche della vita, quelle che sono pure decise dal dolore del nostro peccato: rivolta e rifiuto contro l'amore Dio che ama.
Questo è il tuo dono, Gesù, che questo tuo momento nel vangelo di Luca presenta con libertà precisa.
Ascoltiamo questa tua parola che ama e rende possibile ogni scelta di amare, per farla sempre, e così crescere l'amore attorno a noi e in noi.
"Gesù, disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. 
C'era gran folla di suoi discepoli e grande moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.».".
Siamo nella tua dura contrapposizione al mondo. 
Hai pregato tutta la notte ed hai scelto alcuni amici più intimi, dodici tra i tuoi discepoli, un numero che li rende rappresentanti dell'intera Israele, amici che ti seguiranno ovunque e, così, impareranno l'amore Dio dalla tua vita, da tutti i tuoi fallimenti dentro e davanti al mondo. Conosceranno quel percorso di vita che ti presenta e testimonia "Figlio di Dio" e "figlio dell'uomo", dai miracoli all'ascolto acogliente del tuo  messaggio da parte dei poveri, al rifiuto che hanno di te le elite religiose di Israele, rifiuto che si spinge fino alla tua passione, alla tua morte in croce, e che è rovesciato nel trionfo, umile e silenzioso, della tua resurrezione per scelta dell'amore Dio che ti abita e ti vive.
La scelta è semplice e non è politica.
Da un lato c'è chi è in povertà di vita e beni, chi è nella fame di un cibo che manca, chi è nel pianto e senza chiedersi perché piange; dall'altro lato chi è nella ricchezza del mondo, chi è nella sazietà del mondo, chi è nelle risate del mondo.
La tua scelta, Gesù, è netta e senza esitazioni.
Tu stai dalla parte di chi è escluso dal mondo e sottoposto ai suoi inferni di morte e odio. Così scegli chi manca di tutto quello che il mondo possiede, perché solo lì abita Dio amore.
Si tratta di una scelta quotidiana, fatta momento per momento, soltanto per amore, cioè per libertà di asciugare lacrime, dare cibo, curare questo dolore. Non importa il successo,la vittoria di un diverso modo di vedere il mondo. Importa l'aiuto che dò quotidianamente, il bicchiere d'acqua che regalo adesso, il pane che tolgo alla mia vita per darlo a un altra vita che ne ha bisogno.
Qui e ora.
Adesso.
Infatti la contrapposizione più netta e dura è proprio quella sulla scelta dell'amore come dono della propria vita intera, contrapposto alla filantropia che dona solo una parte (e spesso quanto piccola, Gesù!) del superfluo, lasciando intatta la propria vita che naviga vittoriosa nel successo del mondo.
«Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo.
[...]
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.».
Dobbiamo sempre sceglierti, Gesù, ogni giorno e ogni istante delle nostre vite, queste vite che cerchiamo di rendere simili alla tua, per essere pure noi portatori d'amore, di quell'amore Dio che cura i nostri cuori e ristora le nostre carni dalle ferite di odio e violenza che siamo capaci di fare e subire. Rendici capaci di accoglierti, Gesù, in ogni vita ferita e povera che si presenta davanti a noi, e non per "vincere la povertà", nè per dare un esempio che sia forte nel mondo, ma per togliere all'egoismo un altro successo di quel male che ferisce e insulta le nostre vite, per metterle contro le tue preghiere che lo vincono, e il tuo amore che ha già vinto il mondo.
Aiutaci, Gesù, a fere la nostra vita incessante preghiera a te per darci il tuo amore, che da noi si semina e si sparge nelle carni e nelle vite di chi incontriamo, sospinte dal vento leggero e irresistibile dell'amore Dio che è le tue parole e la tua vita. Aiutaci ad amare.
ciao r

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