Essere Dio. Cioè
Sembra che metti un fine etico impossibile davanti alle nostre esistenze, Gesù. Non è vero.
Al contrario, amico mio e sposo, tu sei sempre mite, accogliente, audace, generoso, feroce e, così, fai vedere la tua realtà semplice bellezza (innanzitutto, "piena di grazia"), sola strada che conduce noi umane e umani a essere Dio: creature di carne sangue cuore, povere di vita e amore, mendicanti di farci riempire di te, Gesù, carne sangue emozioni del presente immenso che mangiamo e beviamo in te, che fai, crei, fabbrichi, ricami, lavori, accarezzi e godi ogni nuova e bambina esperienza d'amore, sempre altra e diversa.
Perché l'amore che tu regali è condizione di vita ogni volta nuova, sempre diversa, in ogni istante giovane e sovversiva. Infatti è feroce libertà di fare un amore interessato a mangiarci per farsi mangiare, così da essere tue spose, amanti della tua vita parola di Dio che è dono, proprio come è Dio presente amore immenso infinito.
Ascoltiamo questa tua vita che ci racconta Luca, Gesù, godiamo il racconto della tua emozione d'amore, realtà della tua carne sangue: nutrimento necessario a godere Dio, felice gioia dell'amore Dio che scegli di far esistere in te per farlo agire in te e con te, così da fare infiniti altri vivere in amore, ogni volta nuovi, diversi, altri.
«Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Gesù mio, sposo e amico d'amore e in amore. Davvero non posso fare altro che ripetermi. Ma lo faccio volentieri.
Tu non porti, né proponi alcuna etica.
Sfami e disseti con D** amore, "ciò" (il e/o la "Chi", "Dio-Dea" "Colei-Colui" et cetera) che è la tua carne sangue di ebreo marginale, nato da donna sotto la Legge-Insegnamento di Dio. Tu, Gesù, nato da Maria di Nàzaret, dentro la "casa di Davide", sei l'annuncio della "bella notizia" che il "regno dei cieli" vive accanto a noi, dentro il "mondo".
La tua vita, Gesù, è parola di Dio che vive e agisce qui tra noi, anche vicino agli inferni di morte e odio che facciamo con allucinanti specchi usteori che ci drogano a bruti nei tristi "mercati di realtà", fuori dalle turpi "mostre didattiche di carni stuprate dai nostri eroi", dentro le mute e sanguinanti "galere di cuori in fede di libertà", oltre i gelidi e muti "spettacoli di vita" sputati e vomitati addosso a chi è tolto di ogni vita; la tua vita, parola di Dio ci libera dentro l'amore Dio e lo fa proprio qui, in queste terre della Terra dove viviamo, proprio in mezzo ai resti di male, morte, odio defecati dai nostri stolti, depravati, dementi satana di profitto.
Tu ami, non ci dai regole etiche. Ci dai solo il regolo dell'amore, il metro con cui misurare le nostre vicinanze e lontananze, la mappa del tesoro che è l'amore Dio che libera, ama, gode e fa vivere nel suo farci l'amore ogni giorno della nostra vita e ogni istante del suo stare nell'amarci, ad amarci, ad amare.
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Aiutaci a diventare Dio, Gesù, quindi a scegliere sempre l'amore, il cibo che va preso e regalato gratis, che va lavorato senza badare a spese e fatiche, che va distribuito senza badare a dove arriva, che bisogna gustare senza farne tesoro da nascondere, mangiandolo insieme a chi arriva accanto a noi e vuole assaggiare Dio amore, magari dicendolo con un nome diverso da quello che usiamo, strano e straniero ai nostri orecchi sordi e ai nostri occhi sofferenti, ma non al cuore di Dio amore, cioè non a te, Gesù di Nàzaret, figlio di Dio e di Maria di Nàzaret, messia e re di Israele, Cristo delle genti, mio sposo e amore.
Aiutaci a dare tutto l'amore che riceviamo da te, senza spaventarci per i falsi rumori che vediamo e sentiamo nei nostri inferni di gelo e morte.
Perché la tua vita interamente donata ha vinto il mondo e racconta l'umile bellezza potenza di Dio amore che salva le nostre vite e le fa felici.
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