Ogni tuo "oggi", Gesù,
Non è stato solo lì a Nàzaret, Gesù, è sempre così, ogni volta che ci incontriamo.
Per te la salvezza, l'amore, la gioia e la felicità dell'amore che sei e doni è sempre oggi, adesso, ora. Così ci ricorda Matteo, nel vangelo che ha scritto per testimoniare la sua esperienza di te, Gesù: «Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso.
A ciascun giorno basta la sua pena.».
Questo inizio di Luca, Gesù, così centrato sul tuo "oggi", cioè sulle nostre conversioni al tuo amore dagli accadere del tempo e spazio in cui siamo immersi, mi ricorda bruscamente anche anche il vangelo di Giovanni, il tuo discepolo amato.
Alla fine del prologo in cui canta e annuncia la potenza della sua esperienza di te, Giovanni se ne esce con questo versetto, che per me è, mostra la realtà stessa (nutrimento, respiro, terra, acqua, luce) della mia e nostre vite perse nei fluire di tutte queste esistenze che tu ami.
"Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.".
Ecco, Gesù, è oggi, qui e ora, adesso, il testimone cħe ci chiedi. Ti abbiamo incontrato, abbiamo avuto e abbiamo esperienze di te, e siamo felici di questi incontri d'amore, perché D** - umile immenso presente amore altissimo - lo possiamo sapere e conoscere solo da te e con te, che sei Dio e umano. Apriamo i nostri cuori alle tue carezze Gesù, per avere i tuoi occhi che godono la bellezza senza fine di D**. E la donano a chi la vuol prendere, per goderne e far godere.
"Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
...
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».".
Tu sei questi nostri "oggi" dell'amore, Gesù.
Non sei un "destino futuro", un "paradiso che verrà" e chissà quando, non sei un "progetto politico" da attuare attraverso le sofferenze che ci diamo e imponiamo ai nostri oggi, a ciascun nostro "oggi" in cui ci capita di vivere e che offendiamo e stupriamo con ferite e oltraggi di tante nostre etiche omicide, spesso nascoste anche dal tuo nome, così bestemmiato dai nostri inferni.
Perché tu sei amore, da gustare adesso, oggi, qui e ora, senza aspettare niente. Sei l'amore che ci riguarda, oggi e ora, ma che non è "per tutti".
Il tuo amore,, Gesù, è solo per chi sa di averne bisogno e lo cerca nelle carni e nelle vite, sue e di chi sta attorno a ciascuno dei suoi esistere.
Questo è l'elenco di Dio che lo Spirito ti consegna nel rotolo di Isaia.
"Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l'anno di grazia del Signore.".
Il primo passo è proprio il vangelo, cioè questo lieto annuncio che Dio è con noi, tra noi: questa bella notizia viene data ai poveri (ptokois, in greco, proprio i più poveri, i miserabili).
Solo così, Gesù, i prigionieri sono liberati, i ciechi vedono (cioè prendono libertà e autonomia), chi è oppresso viene tolto da ogni oppressione che uccide. Tu sei questo annuncio. Gesù, tu, proprio tu, nato a Nàzaret di Galilea, uno dei tanti, innumerevoli, punti "nulla" del mondo, dove vivono alcune centinaia di persone, utili solo per i tributi pagati e per le loro carni stuprate.
Tu sei l'unto del Signore, dell'altissimo Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, tu che lì a Nàzaret lo dici ai tuoi concittadini, che ti hanno conosciuto bambino, figlio di Maria, e poi carpentiere come Giuseppe, tuo padre legale, i tuoi paesani, che ora ti vedono senza ascoltarti mentre ti dici interprete della Parola di Dio, profeta, forse Messia e re di Israele.
Il tuo vangelo è questo: la bella notizia che Dio è con noi e tra noi e nessun demone e male, può nascondere la tua vittoria: oggi, qui ora, adesso.
Lo dici a Nàzaret a voce alta, posata e quieta ne son certo: tu sei il compiersi della Parola di Dio a Israele. «Oggi», proprio quel giorno lì, nella sinagoga di Nàzaret, in mezzo a persone che ti conoscono da trent'anni, che pensano di sapere tutto di te e che «oggi», in quel giorno lì, ti rifiutano perché..., appunto, Gesù mio, perché ti rifiutano a Nàzaret di Galilea circa 30/33 anni dopo la tua nascita? perché continuiamo a rifiutarti anche noi ora, quasi duemila anni dopo quel tuo primo annuncio?
Non ho risposte a questa mia domanda. Solo una preghiera a te, Messia e re di Israele unto da Dio per compiere e completare la promessa di Dio amore a Israele e, tramite Israele, a tutte le genti; una preghiera sopratutto a te amico, sposo, amante, maestro, dono, nutrimento di cibo e bevanda per ciascuna e ciascuno di noi.
Aiutaci a viverti nei nostri "oggi", Gesù, per spargere questo infinito e mai concluso annuncio d'amore che sei sopra e dentro le ferite che ci procuriamo l'una contro l'altro per il male che scegliamo e facciamo; aiutaci a vedere e ascoltare che solo tu guarisci e perdoni, facendo chiudere il nostro male nel gelido stagno di fuoco e zolfo che lo divora e subito si annulla davanti alla realtà dell'amore Dio.
Aiutaci ad amare, Gesù, oggi e ora, lasciando vivere la tua vita nella nostra carne che abita nel mondo, oggi, che arrivi tra noi e doni amore.
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