L'inizio che è amore

vivo, che fa vivere in bellezze e canti.
Ho sempre qualche difficoltà, Gesù, quando mi fermo per ascoltare le musiche che tu fai cantare al mio cuore, quando incontra questo incredibile pezzo d'amore proposto da Giovanni, tuo apostolo ed evangelista, "il discepolo che amavi".
Tu sai che non voglio essere scientifico, né so fare alcuna teologia e critica, letteraria e linguistica. Altri ci sono, molto più bravi, e umili, di me. Lascio a loro questo compito.
A me spetta solo ascoltarti suonare, in me e nel mio cuore, le melodie che vuoi eseguire nella mia vita che agisce in questi spazi tempi, dove esisto e in cui vivo, ma che sono tuoi e ti appartengono.
Ecco ascoltiamo questo "allegro solenne" dentro cui fai vivere, libera bambina feroce, la tua tenerezza d'amore che compie la volontà di D** altissimo presente immenso, il suo desiderio e bisogno d'amore.
"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge 
fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità 
vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.".
Partiamo dalla conclusione.
Questo "sussurrato tagliente" con cui ci neghi ogni conoscenza di Dio che non passi per la tua vita offerta e donata.
"Dio, nessuno lo ha mai visto".
Dio è silenzio - chiunque, ogni cosa, qualsiasi realtà e presenza corrispondano al nome comune "Dio".
Così "Dio", nella tua tradizione ebraica, Gesù, è un silenzio presente nelle vicende del popolo ebraico proprio con le sue assenze, nel suo smettere di camminare negli aiuti che ha dato e dà, sempre.
Questo silenzio che Dio (il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè) dona al suo popolo è segnato dalla parola dei profeti e dalla Legge Insegnamento dati attraverso Mosè. Ma niente di questo percorso "fa vedere" Dio·
Solo tu, Gesù, mostri e racconti la divinità presente.
"Il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.".
Tu racconti ciò che sei e in questa realtà che ci offri doni ogni vita che salva perché viene da Dio immenso e, così, rende le nostre vite libere e capaci di amare, di fare l'amore ogni giorno e davanti, dentro ogni realtà che ama. Perché tu sei Dio, che vive ed è nel "seno" del Padre, che vive del suo amore e con il suo amore.
"Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge 
fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità 
vennero per mezzo di Gesù Cristo.".
Non è uno scambio dispari. Non c'è un sovrano e dei sudditi. Ci sono vite che si collegano e si amano attraverso una vita offerta, semplicemente donata all'amore e con l'amore. Attraverso te, Gesù di Nàzaret, figlio di Maria riconosciuto e protetto da Giuseppe, della casa di David.
Ma poi è uno scambio dispari, lo scambio più dispari in assoluto: quello tra chi sa amare, è in grado di amare, ha bisogno di amare, e chi rifiuta questo amore e lo vuole uccidere, togliere, eliminare.
"Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.".
Questa è la tua vita, Gesù di Nàzaret.
La vita divina che è all'Inizio di tutto, all'apice di quel principio da cui tutto continua incessantemente a nascere e che si mostra e si rivela nel tuo abitare tra noi, nel tuo "mettere la tua tenda tra noi, abitando e vivendo la nostra disubbidienza, il nostro rifiuto di vivere nell'amore umile e sempre donato che è Dio, perché preferiamo stare nei mali e nelle ferite dell'orgoglio stupido e vuoto dei nostri piccoli "io", che si rivelano grandi e simili a Dio solo quando si riconoscono capaci di fare l'amore come lo fa Dio, e quindi lo fai tu, Gesù.  Nell'umiltà dell'amore che si offre e si dona senza paura, fino a farsi rifiutare.
Qui siamo noi, Gesù, cercando nel tuo vangelo e nelle nostre preghiere, spesso confuse e ferite, quella salvezza che solo tu doni: conoscere Dio e amare, amarci, come Dio ama nell'incessante dono del tuo amore nelle nostre carni e nei nostri cuori. Amen amen, Gesù, sempre e anche desidera abbandonarsi a te.
ciao r

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