La tua vita, Gesù, è amare:

portarci le tenere feroci azioni di Dio amore.
C'è una cosa che mi colpisce sempre molto, Gesù, in queste narrazioni del tuo battesimo.
Oltre al fatto in sé che scegli di farti battezzare, e così confermi Giovanni nelle realtà concrete della sua predicazione.
Ecco la grandezza di questo tuo gesto, che è del tutto anonimo nel tuo tempo ed anzi, è visibile solo a Giovanni di cui affermi la missione, facendoti suo discepolo. Ti metti dietro a Giovanni, sei battezzato da lui nelle acque del Giordano, preghi e ringrazi per dare tutto lo spazio della tua vita e del tuo cuore a Dio, facendoti ricevitore e scopo del suo amore divino. Così anticipi, mostri e inizi a dire la tua missione: caricare tutti i nostri peccati a te, il solo umano libero dal male, da ogni male, perché sei soltanto amore.
Per me si tratta proprio del fatto che la Parola di Dio, quella che ti chiama "il Figlio mio, l'amato" e ti conferma la totalità del suo amore, è detta solo a te. Anche se Giovanni ne coglie il senso profondo perché "vede", in qualche modo fenomenico e realistico, lo Spirito santo entrare in te e darti forza e vita. Questo Spirito che entra in te, "in forma corporea, come una colomba" ti dà la vicinanza della vita divina che ti ama, e che tu subito usi per fare e dare una preghiera silenziosa al tuo Padre Dio a cui doni la tua totale disponibilità al suo amore che vince.
Ascoltiamo la tua resa all'amore Dio, Gesù, perché è la vittoria di cui abbiamo bisogno noi.
Ciascuna e ciascuno di noi.
"Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».".
Nessuno sa chi sei.
Neppure Giovanni, che sa alcune cose di te e, in qualche modo, ti conosce.
Sei uno dei tanti, innumerevoli, infiniti, anonimi esseri umani del tuo tempo. Un carpentiere, che fino ad allora, a quei tuoi trent'anni, è vissuto in un anonimo villaggio della Galilea che non è mai citato dalla Bibbia. Sei uno qualsiasi, ancora un altro ebreo marginale che va dietro Giovanni, e arriva lì senza maestri e senza garanti, senza qualcuno che dica cose buone su te. 
Sei uno dei tanti.
Eppure.
«Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Mi colpisce l'enormità di questa dichiarazione d'amore, compresa nel fatto che l'amore divino dichiarato si manifesta solo a te. E a Giovanni nella forma fisica della colomba.
L'amore Dio ti pervade fisicamente, ti prende, ti colma, ti riempie. E ti apri con felicità a questa presenza, dell'amore che non si può contrattare, a cui ci si può solo arrendere.
Questo è ciò che vivi nel tuo battesimo al Giordano, ciò che ti pervade e nutre d'amore in ogni tuo respiro. Ma lo sai solo tu e non puoi neppure raccontarlo, dirlo in qualche modo a chi ti conosce e ti vuole bene, perché non saresti credibile, tutti ti prenderebbero per matto. Cosa che infatti succede, di lì a poco.
Continuo a pensare, fermamente e con ogni minima forza della mia vita ... scusa Gesù sposo, "pensare" è un verbo troppo debole e leggero per ciò che vive in me. Per dire ciò che vivo, so, sento della realtà "che tu mi ami". 
E questa frase è già troppo da scrivere e dire.
La mia certezza di te e di Dio amore è come la forza di gravità che mi tiene sulla Terra e mi dà l'orientamento spaziale e temporale in ogni attimo dei miei vivere.
Si tratta del mio respiro, del piacere intenso, immenso, sottile di inspirare profondamente dal naso ed espirare dalla bocca appena schiusa.
È il cibo e l'acqua che mi nutrono e di cui so davvero il bisogno (così mi dicono, perché io non l'ho conosciuto) solo se non mangio e ho fame.
Sono i miei desideri d'amore, delle tante forme carnali, piene di sangue e gioia felici e libere, con cui penso si debba fare e costruire ogni possibilità e scelta di qualche amore libero in ogni istante delle nostre esistenze.
Dobbiamo farci preghiera.
Dobbiamo essere la testimonianza umile, sincera, tacita, silenziosa, disposta sempre a presentarsi, quindi a dichiararsi in ogni istante, affermando la tua vittoria sul male e sulla morte. E questo anche se, e quando rischiamo la tua croce.
Questa certezza di te, mio Signore e mio Dio, mio amico e sposo, la chiamiamo "fede".
Aiutaci a vivere la tua presenza tra noi, diffondendo la bella notizia che Dio è qui con noi e tu hai vinto il mondo, cioè la morte e il male che ci feriscono e opprimono, liberandoci così dentro e con l'amore Dio che libera e vince. 
Amen amen, Gesù.
ciao r

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