Il tempo compiuto e lo spazio

liberato. Dio è carne per amare in carne sangue.
C'è ben poco da dire e scrivere, ancora, Gesù, su questo episodio raccontato da Luca, che mostra, con precisione e chiarezza narrativa, chi sei e cosa sei venuto a compiere tra noi, per noi, in mezzo a noi. Ora, che ti sei fatto e sei come noi, like ours, semblable à nous, como nosotros, como nòs e via seguitando in tutte le lingue e storie praticate da noi umani.
Ascoltiamo i tuoi occhi, il tuo sguardo, le tue mani, il tuo sorriso, Gesù, con cui ci fai vedere e toccare il volto di Dio, incarnato in te e con te, per amarci in carne e sangue.
Una a una, una a uno, uno a uno, uno a una, senza perdere nessuna vita ed esistenza.
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.”.
Tu sei qui per compiere questa scrittura, Gesù, e la compi e la realizzi proprio in quella tua vita: tu, un ebreo marginale, nato e vissuto nel quasi nulla di Nàzaret di Galilea e che, giunto a trent'anni circa, in un periodo di tempo e spazio concentrato al massimo - da uno a tre anni solari, in un circuito spaziale che va dal cuore della Galilea, attorno al lago di Tiberiade, fino a Gerusalemme, passando per la Samaria, e toccando le vicine regioni non ebraiche di Tiro, Sidone e della Decapoli - dove così lasci che si presenti, agisca, sia vivo il "dito di Dio".
Tu sei la salvezza dell'amore Dio che si realizza e si compie in ciascuna e ciascuno di noi.
Questa concentrazione di carne sangue, vita morte, nutrimenti di gioie piaceri, allegrie di infinite libertà di amare, che tu hai fatto e realizzato nel tuo spazio tempo, Gesù, sono valide ancora oggi, come in tutti i domani e futuri possibili, ed in qualsiasi modo siano possibili, questa è la tua realtà, la tua "bella notizia" che ha cambiato il mondo e la sorte di tutte le creature in tutto il multiverso esistente.
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore.».
Semplice:
- portare "ai poveri" (e solo "ai poveri!", Gesù) la bella notizia che Dio è tra noi per amarci, in carne sangue gioia allegria piacere dono libertà;
- liberare i prigionieri, proclamando a voce alta questa liberazione;
- dare la vista a chi è nella cecità della carne, del sangue, del cuore;
- liberare chi è oppresso proprio da quella "oppressione che lo opprime".
Infine, "proclamare l'anno di grazia del Signore" è la semplice conseguenza delle quattro azioni di Dio in te e con te, Gesù di Nàzaret, amico sposo.
Il nostro compito è questo annuncio ininterrotto, continuo, incessante, libero, coraggioso. 
Lo dice bene Giovanni, il tuo amato, nella sua lettera.
«Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.».
Il nostro compito è far sì che la tua vittoria sul mondo si affermi sempre più, a partire dai tuoi anni di predicazione mite, semplice, accogliente, umile, fino a giungere alla tua condanna alla croce e alle nostre condanne alle troppe croci di morte dannata che abbiamo inventato e usato per distruggerti, Gesù, e toglierti dai nostri cuori.
Non è possibile, certo, tu hai vinto il mondo.
Ma è possibile fare nostra la maligna bestemmia di quell'amore Dio che sei tu, e che facciamo ogni volta che ti cerchiamo come salvezza (anche solo con il "segno della croce") e, insieme, cioè nello stesso momento o anche prima e dopo, lasciamo morire e cadere nell'inferno dell'odio e del male sorelle e fratelli rotti dal nostro egoismo.
Aiutaci a testimoniarti, Gesù, proclamando in ogni istante della nostra vita quello che tu sei. 
Il figlio di Dio, l'amato, il più amato, che ci dona la quieta felicità del selvaggio e feroce amore Dio che in noi concepisce, partorisce, vive, nutre, ama ogni amore libertà:
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Aiutaci, Gesù a saper vivere, nelle nostre carni di sangue e cuore, il tuo "Oggi", pronunciato lì a Nàzaret di Galilea, come realizzato sempre, anche adesso, il 10 gennaio 2025, qui a Cagliari di Sardegna, nei tuoi abbracci di Dio dentro cui si svolge ed esiste ogni gioia.
ciao r


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