L'ordine di amare,
Gesù, amico e Signore, ho la tentazione di chiederti che cosa significa "amare", e chiedertelo nel concreto della tua vita. Ma è lo stesso atteggiamento di Pilato verso te, quando gli dici con semplicità che sei la verità e lui ti risponde, con disprezzo e ignoranza, «Che cos'è la verità?» (Gv 18,37-38).
Così non lo faccio e cerco di sedermi alle tue ginocchia, come Maria di Betània, così da poter imparare ad amare anche dalla tua voce, oltre che dal tuo esempio. È proprio ciò che tu hai fatto e sei stato per tutta la tua vita terrena, in ogni momento e istante che tu hai vissuto tra noi, nelle realtà della nostra carne e sangue.
Si tratta di ascoltarti, con semplicità e silenzio, in modo da lasciar entrare in noi le tue parole come cibo, vino, acqua belli, buoni, nutrienti; tutte quelle cose che ci donano la vita e ci rendono dono prezioso e immeritato a questa stessa vita che riceviamo da Dio, Padre Madre immenso e potente con te e per te, Gesù di Nàzaret, figlio di Dio e figlio di Maria di Nàzaret.
"Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose:
«Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Non c'è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.".
Completi e porti a compimento la Promessa di Dio a Israele, la sua Legge e Insegnamento al popolo che, fra tutti i popoli, si è scelto, ha curato, amato. Ma tu, Gesù, vai anche oltre, molto oltre.
La Legge e Insegnamento di Dio li riassumi nel Primo comandamento e in quello che chiami secondo comandamento, ma è solo la realizzazione concreta dell'unione che fai tra Dio e l'amore, quell'amore che in Dio e da Dio si realizza ed esiste per noi.
«Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Non c'è altro comandamento più grande di questi.».
Il punto che mi sembra decisivo è che questi due comandi sull'amore da fare e costruire si realizzano in tutta la tua vita, Gesù, a partire dall'annuncio che, proprio nel vangelo di Marco, è l'inizio del tuo cammino tra noi.
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.». (Mc 1,1-15)
Tu compi e completi la promessa di Dio a Israele, contenuta attraverso i secoli in tutta la Bibbia e fatta viva nella tua carne e sangue che si rivelano Parola e dito di Dio che esiste e agisce, ama, qui tra di noi.
Per capire e vivere questa presenza di Dio i due ordini sull'amore sono necessari ma non bastano. Essi, infatti, valgono «più di tutti gli olocausti e i sacrifici», più di tutto ciò che è il Tempio a Gerusalemme, ma c'è altro. Molto altro.
Ci sei tu, Gesù, che vai per le strade del mondo e ci chiami a seguirti nell'amore e in quella cura dell'amore da fare tra noi, che è il tuo Vangelo, questa "bella notizia" rivolta a tutte le persone che incontri e ti incontrano, ma specialmente indirizzata verso chi è nella povertà delle risorse del mondo, nei dolori delle ferite che sono state date con violenza, nelle fatiche dei dolori che ci affliggono e tormentano nelle fragili realtà del mondo in cui viviamo.
Conoscere il comandamento fondamentale di Israele è necessario, ma non basta. Bisogna attrezzarci a seguirti nei cammini e nei percorsi delle nostre vite, come tu hai camminato e percorso le strade e i sentieri, pure difficili e strani, che ti sei trovato davanti. Fidando in Dio Padre Madre e nel suo amore immenso e presente
Questo è ciò che dici allo scriba con cui hai dialogato.
«Non sei lontano dal regno di Dio.».
Aiutaci a capire e credere, Gesù mio, che l'identificazione che facciamo tra Dio e l'amore che ci viene comandato e richiesto si realizza nelle nostre vite solo se noi facciamo come te: cioè viviamo l'amore concreto, quello che abbiamo davanti, che ci viene chiesto e donato.
Non è facile, spesso siamo perseguitate, insultati, offese, feriti proprio perché cerchiamo di fare questo amore che sei. Gesù, nel mondo sordo e cieco ad amare tu salvi: tu, bella speranza della salvezza che doni. Tu, nostra vita che ama.
Commenti
Posta un commento