Il senso della vita
Il punto, Gesù, è che tu stai sempre "per venire". Sei sempre in arrivo.
Così stai arrivando anche in questo nostro tempo, che sembra molto distante da te e dalla tua vita, ma dove innumerevoli persone sparse per tutta la Terra restano vicine a quella tua vita, cercando ogni giorno i modi migliori per vivere il tuo messaggio, la tua "bella notizia" che il regno di Dio amore è vivo, opera in noi e tra noi, lavora incessantemente con noi e le nostre vite.
Ecco, non stai parlando di un "tempo futuro", che arriverà domani, o chissà quando, per cui non me ne occupo, perché tanto è roba che non mi riguarda.
Stai parlando di noi oggi, XXI secolo dalla tua nascita, come parlavi ai tuoi amici e alle tue amiche in quei giorni difficili e duri che accoglievano la tua passione e morte, l'evento del mondo che rifiuta Dio amore perché preferisce le sue "dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita", e dove non c'è amore, né accoglienza, né libertà, ma solo morte, a iniziare da quella che danno a te e che poi viene sempre data nei nostri mondi sanguinosi che ancora ti crocifiggono nelle carni e vite di esseri umani umili, indifesi, poveri. Ma sei risorto e questa tua parola d'amore va letta e ascoltata alla luce di quell'amore Dio che sei, Gesù di Nàzaret, nella tua passione, morte, resurrezione.
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Come ci difendiamo dall'amore?
Sembra una domanda sbagliata, Gesù, eppure è quello che mi viene in mente leggendo questo capitolo 21 di Luca e questa sua parte legata alla liturgia di Avvento. Infatti in tutto questo vangelo di Luca la tua vita e parola realizzano l'antica promessa di Dio al popolo di Israele, regalandola a tutti i popoli uniti dalla tua vita, Gesù: la tua testimonianza che Dio è amore e vuole vivere con noi e insieme a noi. Nell'amore.
Proprio per questo ti abbiamo crocifisso e fatto morire in modo atroce, perché noi abbiamo paura dell'amore. Di questo amore che regali e proponi. Perché l'amore che sei rende uguali, capaci di accogliere e aiutare, donare gioia, piacere, vita, gioco senza calcolare che cosa ne guadagniamo. L'amore si riceve e dona senza fare profitto, perché il profitto dell'amore è solo Dio. Così ci insegni in tutto il tuo Vangelo, Gesù.
L'amore vince sempre, e tu lo testimoni con la resurrezione, la tua parola che si diffonde sempre più, nonostante gli ostacoli e le crocifissioni a cui sempre la sottoponiamo in ogni giorno delle nostre vite.
Basta ripercorre la nostre realtà di cui abbiamo fatto storia. Solo per fare un esempio: tutte le persone (bambine, bambini, giovani donne e uomini) che sono state crocifisse (picchiate, stuprate, violate nella salute fisica e mentale) solo perché si innamoravano della persona sbagliata (per qualsiasi ragione, dal loro stesso sesso, alla realtà di culture, religioni, ricchezze, lavori, abitudini diversi dalle loro, materne o paterne, e rifiutate dalle loro etiche). Così abbiamo voluto incatenare l'amore Dio che che tu testimoni, dentro le nostre etiche, che sono modi violenti e astuto per far obbedire, cosicché i profitti del mondo siano di chi vogliamo noi.
Invece l'amore è sempre ricerca e libertà di chi amare e di come amare, in tutte le diverse strade e possibilità che esistono in noi e attorno a noi. Dio amore è questa incessante, tenera, ostinata, viva ricerca di gioia, piacere, gioco, aiuto, accoglienza nelle libertà di tutte le diverse vite che esistono in noi e attorno a noi. Tu che ritorni, Gesù, sei questa ricerca d'amore e libertà di ogni diverso e in ogni differenza che sei e porti. Questo amore Dio che tu sei, torna, perché è ciò che sconvolge le potenze del mondo nei loro egoismi omicidi e le cancella.
«Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.».
Ma non bisogna solo aspettare in umiltà e pazienza, senza giudicare. Dobbiamo anche far crescere queste esperienze d'amore in noi e attorno a noi.
«State attenti a voi stessi [...] Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
La preghiera, sempre solitaria e sempre fatta insieme, è l'esperienza della incessante accoglienza dell'amore; ciò che che viene vicino a noi e si propone nelle nostre vite, chiedendo e donando aiuto, togliendo ogni giudizio e ogni categoria di identità, liberandoci nell'amore Dio che ci ama e ci vuol rendere felici, e così capaci di fare la felicità e la gioia di chi ci sta attorno. Comunque sia la sua vita e chiunque sia chi bussa alla nostra porta nel suo modo di amare così diverso dal nostro. Aprendoci a ogni confronto d'amore nelle innumerevoli diversità di amare, senza paure e senza difese. Perché tu stai tornando, Gesù.
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