Gesù, sei la vita,

che mai smette di amare.
Sei amore che si dona, Gesù. Sei la vita, che lavori con gioia in noi e tra noi, che semini di bellezza e bontà per coltivarla e curarla con la tua mite attenzione, felice e paziente, finché questa vita che ci fai essere cresca e maturi fiori e frutti belli e nutrienti, cibi e bevande d'amore cui attingere con libera gioia.
Questo è il tuo nutrimento, il tuo lavoro d'amore, Gesù, che riempie noi, davvero così piccoli e poveri, della realtà di Dio immenso amore presente, quel Dio che chiami Padre e descrivi Madre, il Dio che in te e con te, Gesù, ci rende figlie e figli del suo essere divino, quindi capaci di fare altra vita e altro amore. Se siamo con te e viviamo di te.
Questa è la tua "bella notizia, Gesù, il vangelo che annunci con la tua vita, la tua presenza che cura e guarisce, che scaccia il male dalle nostre vite,  e così ci rende capaci di amare con umiltà, mitezza, semplicità.
Possiamo essere amore, certamente, ma solo se stiamo con te, Gesù, se restiamo fermi alla tua vita e alla tua parola. 
Al tuo nome che salva e dona salvezza.
Ascoltiamo questa immensa bellezza d'amore che regali nella tua vita, con la tua parola. Ascoltiamo la tua voce di vita con tutta la povertà e semplicità che troviamo nel tuo dono e di cui ci rendi capaci. Innamorate e innamorati di te.
Mc 9,38-43.45.47-48
"Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.».".
Il criterio sei tu.
Chi agisce nel tuo nome... 
No, non è solo "chi agisce nel tuo nome". In modo preciso e netto è "chi scaccia demoni nel tuo nome", cioè qualsiasi umano «che faccia un miracolo nel mio nome», come dici subito a Giovanni. Chiunque fa così non è contro di te e contro di noi. Anzi, ci aiuta. Quindi basta poco, per collaborare con le povertà delle nostre vite al tuo lavoro di Figlio di Dio e sua Parola, con cui coltivi, fai crescere, maturi, raccogli, doni frutti e fiori d'amore sempre più belli e ricchi.
«Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.».
Bisogna agire per aiutarti a togliere da noi il male, l'abitudine alla morte e al dolore da cui siamo feriti. Bisogna fare i miracoli che hai fatto e fai tu, togliendo le sofferenze dei mali che ci affliggono. Basta poco, fai capire; basta incontrare chi ci «darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo». Però è vero solo se tu resti al centro della nostra preghiera.
Scacciare i demoni nel tuo nome, proprio come sanare ferite e dolori, e solo frutto della preghiera che facciamo a Dio Padre Madre, e solo se la facciamo insieme a te. Per questo chi non è tuo e nostro nemico esplicito, esattamente in questa realtà del "togliere il male e sanare ferite", è un amico e lavora con te e con noi. Così bisogna abbondare di bicchieri d'acqua e di quella accoglienza umile, quotidiana, che spesso non si vede, ma che risana e aiuta molto più di quelle altre più solenni e fragorose.
Ma come facciamo a capire se chi abbiamo davanti è uno che scaccia il male nel tuo nome, oppure è qualcuno che ti trasforma in idolo? Di seguito a questo primo brano ci dai almeno una indicazione, Gesù.
Provo a fare attenzione a ciò che dici, nell'ordine delle tue parole.
«Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.».
Siamo noi, "questi piccoli che credono in te", Gesù. Così bisogna provare ad essere "come bambini", per entrare nel regno dei cieli, e siamo noi che - ogni giorno della nostra vita e della nostra preghiera - dobbiamo affidarci a te e al perdono di Dio con cui risani a curi le nostre ferite. Ecco, siamo noi che non dobbiamo scandalizzare, perché siamo tutte e tutti dietro a te, cercando di camminare sui tuoi passi, per le tue strade illuminate dall'amore Dio che sei e che la tua vita e parola ci fanno vedere, con cui ci nutri. Qui sento nel cuore che "scandalizzare" significa inciampare, cadere, non seguirti più, perché non ci affidiamo a te, alla tua mite e umile "parola di Dio", al suo ascolto quotidiano con cui ci nutriamo di te e del tuo amore.
Dobbiamo scegliere sempre te, invece e così come ti troviamo in noi e attorno a noi. Senza scegliere per prime le nostre cose, anche quando ci sembrano più belle e interessanti del tuo amore.
L'elenco che fai è clamoroso, eccessivo, ma sembra anche molto accurato.
«Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna».
La mano, il piede, l'occhio.
Le parti della nostra vita che ci sono più utili, cui ci affezioniamo di più. Ma non bisogna scegliere loro, mano piede occhio, dobbiamo scegliere te. 
Solo tu, Gesù, sei vita che vive, ama, ci porta nella libertà dell'amore Dio in cui tutto è felice, semplice dono di sé in cambio del dono di Dio nella tua vita e parola di luce e gioia. 
Ma insieme, Gesù, sempre insieme e da soli, accogliendo, aiutando, amando, senza giudicare, senza scegliere le nostre vite contro il tuo amore che fa vivere. 
Aiutaci ad affidarci a te, Gesù, amico sposo maestro, parola e figlio di Dio, tu che vivi e ami, nostra libertà e amore presente.
ciao r


Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Belle forme dei corpi,

tu, Gesù di Nàzaret: Dio scandalo,

La scelta facile