La certezza della scelta

per l'amore: tu, Gesù, e le tue parole.
Sai quanto sono affezionato a questo episodio narrato da Giovanni; ma sai anche con quanta difficoltà cerco di viverlo, ascoltando queste tue parole con grande rispetto e senza far finta di comprendere tutto. Ho bisogno di te, in ogni  momento della mia vita, e qui trovo la prova immensa di quanto sei affezionato alla mia libertà, fino a darmi la capacità di amarti e, così, di scegliere di amare proprio come tu ami me, e noi. Ciascuna e ciascuno di noi, persone e vite che siamo prese in te, nel tuo cuore amante.
Così, Gesù, provo ad accoglierti nella mia vita, per restare vicino a te senza dubbi, nell'umiltà dell'amore che si fida, usando tutta la forza dell'amore che ci doni.
Lo fa Pietro senza esitare e noi con lui.
"Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».".
Crederti non è roba ovvia, Gesù. Anzi. 
Ti proponi come cibo, come carne e sangue da mangiare, che nutrono come nutre il pane. Ti proponi come cibo e lo fai segnando i due alimenti preziosi per un popolo di pastori nomadi, che solo da poco hanno iniziato a essere contadini. Ti fai cibo, come l'agnello che è il sacrificio di Israele per i suoi peccati, come il pane di cereali, che è il cibo nutriente dato da Dio al suo popolo nella sua terra, lì dove li ha portati senza merito di Israele, ma solo per la sua promessa di Dio Padre davanti ai suoi figli e figlie, e in nome di Abramo suo amico.
In che cosa crede Israele, quando Dio li porta nella Terra del Santo e dona a loro la vita?
In che cosa chiedi di credere, Gesù?
Bisogna chiedertelo, specie se parli di te come fonte di vita, e chiarisci che sei un torrente distributore di acqua viva, e questo lo dici proprio quando sei dentro azioni che solo Dio può compiere.
Solo tu, Gesù di Nàzaret, sei vita e fonte ininterrotta di vita.
«È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita».
Tu sei carne e sangue, e devi essere mangiato e bevuto, come pane e vino. Ma tu non sei un cibo e una bevanda di questo mondo. Tu non salvi lasciando le persone che ti seguono nel mondo. Ci tiri fuori da qui e ci porti dove sei tu, nel cuore dell'amore Dio che ti dona sempre ogni vita divina,e ti mette, anzi, ti riconosce di esistere nelle realtà di essere il Signore del Mondo, la Parola di Dio che tutto salva e libera.
«Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?».
Non c'è scampo, Gesù, tu ci fai inciampare sull'amore Dio che non fa alcuno sconto all'amore che offre e fa combattere per noi. Troppo spesso, Gesù, cadiamo a terra e ti diamo la colpa della nostra caduta. Ecco, pensiamo questa "fede" che offri e chiedi come "credere", intellettualmente e foneticamente, a parole che usiamo come formule magiche, che ci apriranno la braccia di Dio Padre Madre, rendendoci automaticamente carichi d'amore e di vita.
Ma l'amore, e specie l'amore Dio che sei tu, Gesù, è dono di Dio alle nostre vite, cura d'amore per le nostre ferite, quindi non è un diritto, né qualcosa che si può trovare solo nel mondo.
L'amore che tu sei, che ci doni e proponi, è scelta profonda, che sempre si rinnova, aprendo le nostre esistenze al quotidiano scambio con te e con Dio, e così poter diventare pure noi fonti di vita, amore, bellezza. Questo amore che viviamo con te allora nasce interamente da Dio Padre Madre, perché è il suo continuo intervento nel mondo e nelle nostre realtà mondane, per farti trionfare, Gesù, re sposo di ogni vita che esiste, ama, vive.
Solo da Dio nasce in noi la fede che ci chiedi di usare e vivere.
«Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre.».
Quando ci rendiamo conto di questi legami d'amore che ci uniscono a te e a Dio Padre Madre siamo stupiti e felici. Perché ci sentiamo nelle stupenda realtà dell'amore Dio che salva e ci rende fonte di salvezza per chiunque vive con noi o passa accanto a noi. Penso che di questo tuo 'regno di Dio' che costruisci in noi e con noi, non abbiamo capito niente, Gesù, o ben poco. Ma stiamo davvero bene qui con te, Gesù, Signore amore sposo. 
Tu ci fai la domanda che è chiesta dal tuo rispetto per la nostra libertà, anche quella equivoca capace di morte e gelo in quando fondata sui nostri egoismi e sulle nostre invidie.
«Volete andarvene anche voi?».
La risposta di Pietro è la bellezza di questo tuo amore che vince in noi.
«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.».
Aiutaci, Gesù, a vivere la tua fede in noi come continua scelta dell'amore Dio che tesse delicati e forti ricami d'amore nelle nostre esistenze e ci fa acqua e sole freschi di vite nelle felicità di essere questa fede che doni da Dio amore. 
ciao r

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