Gesù, tu sei

la sfida di Dio amore potente all'odio.
Questa parabola, Gesù. è una delle più sconcertanti, tra tutte quelle che ci hai proposto per raccontarci il Dio amore da cui sei venuto, e che ci vuoi donare, con cui ci vuoi far vivere bene, togliendoci miserie, crudeltà, stoltezze da cui facciamo stuprare le nostre esistenze.
Ascoltiamo la tua vita che ci sfida ad amare. Soltanto ad amare.
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Non c'è scampo, Gesù. Racconti una vicenda che per noi, immerse e immersi nell'odio, è comunque sbagliata. Lo sai benissimo.
Ma il punto di vista di Dio amore è, appunto, solo e unicamente la sua capacità di amare, di aiutare una vita e una esistenza concreta, oggi, qui e ora. A Dio amore del resto non importa.
Quando il padrone esce alle cinque, un'ora prima della fine della giornata, non può non sapere che se ci sono persone senza lavoro a quell'ora c'è qualche ragione. Ma sa anche che in quegli uomini c'è la consapevolezza dolorosa che non hanno soldi per il cibo, per mangiare loro e le loro famiglie. I mancati lavoratori delle ore cinque sono disperati, anche se forse hanno delle responsabilità per questa loro disperazione. E li salva. Gratuitamente e senza alcun merito possibile.
«Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.».
Tu ci presenti e ci proponi un Dio che ama e perdona, molto oltre le cose che possiamo comprendere noi. Il salario concordato per la giornata è un denaro. Questo salario viene dato a tutti, anche a chi ha lavorato solo un'ora. Ma questa scelta non significa che la sua fiducia in chi lavora bene sia danneggiata in alcun modo. Chi ha lavorato riceve il salario concordato.
Ma poi lo stesso salario è dato a chi non ha lavorato la stessa quantità di tempo.
Perché? Non c'è una grande ingiustizia in questa scelta di Dio?
No, c'è solo amore.
«“Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.».
Gesù, amico sposo, facci scegliere l'amore Dio che salva e libera nel dono delle nostre vite, fatto con piena libertà, senza prudenze. Aiutaci a essere te.
ciao r

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