La domanda più

importante nelle nostre storie e vite umane, è questa di oggi.
Lo sai, Gesù: amo questi passaggi del Vangelo di Giovanni.
In ogni rigo di queste narrazioni vedo scritto il tuo amore sovrano per Giovanni, tuo giovane discepolo, e l'innamoramento di Giovanni per te, che lo fa perdere in te, che lo lascia nelle tue mani e nei tuoi gesti che sanno fare amore e sanno, così, insegnarlo. Allora ascoltiamo con scelta d'amore questo episodio e facciamo attenzione a cosa ci dici, nella tua vita e con la tua vita interamente donata. 
"Di nuovo i Giudei raccolsero delle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio.». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèiOra, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: «Tu bestemmi», perché ho detto: «Sono Figlio di Dio»? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase.  Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.".
Gesù, parli ai tuoi correligionari che ti cercano e ti sentono segno di contraddizione. Così t'accompagnano per sapere nella tua parola cos'è l'amore e cosa rende abili ad amare e a liberare l'amore Dio in noi e attorno a noi. Tante cose ci sono da dire su questa relazione e sulle parole che usi per descriverla e renderla più precisa, netta nelle sue scelte. 
Oggi ci fermiamo su un punto, all'inizio di questo brano.
""Di nuovo i Giudei raccolsero delle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio.»".
La contrapposizione tra te e loro è netta, priva di sfumature e ferite slabbrate. Qui tutto sanguina, perde vita, la dona.
La tua domanda, Gesù, non è ironica. È solo molto precisa, ma proprio per questo può sembrare ironica e distaccata da ciò che succede e sta per succedere. Tu ami, per questo sei sempre felice. Anche sulla croce, anche solo. Quindi non ti distacchi mai da ciò che accade a noi. Per questo ti sei incarnato.
«Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?».
Se ti lapidano deve essere per qualcosa che tu hai fatto, non per qualcosa che hai detto e dici. Questo tu lo reclami per te e per qualsiasi essere umano si trovi dentro la scelta della morte per lapidazione. È quello che succede con l'adultera. Lei cosa ha fatto che i suoi giudici e lapidatori non hanno mai fatto, o pensato di fare o poter fare? (cfr Gv 8,1-11).
Per quali delle opere buone che hai fatto, in nome e per l'aiuto di Dio tuo Padre e mai in nome tuo, ti vogliono lapidare? La scelta di dare morte, come pena per la giustizia violata dai comportamenti, riguarda solo il 'ciò che facciamo' e non appartiene mai al ciò che diciamo. Infatti le dieci parole donate da Dio a Mosè per il bene del suo popolo riguardano solo i nostri comportamenti, non ciò che diciamo di noi e/o di Dio (Es 20,2-17 e Dt 5,6-21).
Ma chi ti contrasta ribadisce la sua posizione. Non conta ciò che fai. In fin dei conti tutto quello che fai è irrilevante. Di per sé non cambia il mondo e le realtà su cui si basa la vita di chi si oppone a te, e magari cerca di essere 'giusto' secondo i principi che s'è dato, da solo, senza Dio.
Sfruttando Dio, usando il Nome di Dio contro Dio stesso, come un idolo. 
Invece la cosa che conta, e parecchio!, è proprio ciò che dici di essere, quello che racconti di te stesso, che fai vedere nella tua vita, su cui metti in gioco la tua piena confidenza con Dio tuo Padre. Tutto quello su cui vuoi convincere a fare la scelta dell'amore. Questo conta e per questo, solo per questo ti vogliono lapidare.
«Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio.».
Perdonaci, Gesù, ma continuiamo a farlo. 
Il reato di bestemmia è la più oscena presentazione del potere di morte di noi umani: è la nostra scelta di fare inferni dove chiudere persone innocenti e/o inermi. Così, da questo reato di bestemmia, nascono i reati 'di opinione': punire tutte le azioni legate alla scelta di vivere la nostra vita come esperienza d'amore, pubblicamente e insieme a te, Gesù, che ci insegni l'amore. Amandoci.
ciao r

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