Ricevere l'amore,

per viverlo e farlo come dono gratuito.
L'insegnamento di Dio è solo amore, dato nelle forme della Legge, di ciò che è comprensibile all'essere umano e alla sua indisciplina. Ma qui ti sposti, Gesù, e ci fai vedere che le scelte d'amore di Dio, tuo e nostro Padre Madre, sono tali da consolare, da mettere rimedio al male, da asciugare ogni lacrima. Lazzaro ci insegna che il nostro compito è amare come ama Dio, e fare questo amore verso chiunque, ma in specie verso chi soffre. Ascoltiamo la tua vita che ama.
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
La morte compensa, perché annulla i privilegi della vita mortale e li rovescia nel loro opposto. 
Dal passaggio attraverso la morte, da questa vita fino a Dio immenso amore presente, noi ci portiamo appresso solo il leggero bagaglio dell'amore, che ha curato e ferito il nostro cuore, perché ci ha messo a disposizione di chi soffre e si duole per la vita e le sue fatiche. I vestiti di porpora e lino non passano le frontiere di Dio, le carezze e i baci, sì.
Il problema non è il perdono. Questo è offerto a tutte e tutti, a ogni essere umano e essere vivente. Il problema è a che cosa teniamo. Se all'amore o ai vestiti di porpora e lino.
Aiutaci, Gesù, a vivere scegliendo sempre te e così a dare attorno a noi tutto l'amore di cui siamo capaci, quello che riceviamo gratuitamente da Dio, per te, con te, insieme a te.
ciao r

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