La tua bellezza,

Gesù, è l'amore che doni,la mitezza che regali.
Parole molto dure, Gesù, contro «questa generazione», quella tua generazione del popolo di Dio che non ti ha voluto riconoscere. Ma il tuo lamento non si ferma a loro, riguarda tutte e tutti noi, che ti frequentiamo ma non vediamo l'immensa bellezza d'amore che tu ci doni con ogni tua parola e in ogni tuo gesto. Ascoltiamo il tuo lamento d'amore, Gesù, e cerchiamo di viverlo nelle nostre vite, ferite.
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Tu sei la presenza di Dio nel mondo, Gesù, che si manifesta in tutta la potenza dell'umiltà e della mitezza. Quindi nell'amore che si dona e solo così raggiunge, risana e riempie di felicità chiunque lo riconosce e si affida a questo amore.
Tu sei la ricchezza dell'amore Dio che vince, raccogliendo il male del mondo e bruciandolo nella tua croce, voluta da noi, e nella tua resurrezione, donata da Dio Altissimo per la tua mitezza e obbedienza.
Aiutaci, Gesù, a vederti come immensa presenza dell'amore nel concreto delle nostre vite, quindi come vittoria dell'amore nel mondo attraverso e grazie alla mitezza e all'accoglienza. In noi e per noi, certo, ma solo grazie a te.
Aiutaci a mostrarti come la bellezza che riempie la vita, l'amore che libera e risana, la felicità di amare in ciò che possiamo e come possiamo nelle nostre vite. Aiutaci, allora, a a donarti senza tenere niente di te in noi, senza controllare nulla, perché sei tu che liberi, ma siamo noi che portiamo a tutte e tutti questo tuo dono di bellezza.
ciao r

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